Scritto da © matris - Lun, 07/05/2012 - 23:10
42 - Sfocato ricordo
Scola i pasti magri nei lavabi
sacri agli dei annunciati nei flebili orgasmi
notti d’incanti e vesti rotte
migranti i versi di deliri espansi nel barlume,
là, dove il cielo raccoglie il sonno del mare
negletto assente porporato canto
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Scritto da © matris - Lun, 07/05/2012 - 01:04
S'avvicina l'estate, non la fine della primavera
Una sera d'estate
sogno d'un cavaliere errante
timbri d'echi tra le valli
dove il passaggio sostiene il peso dei passi
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Scritto da © matris - Dom, 06/05/2012 - 17:33
Anca tra i veci sbusoni de Verona le robe le cambia
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Scritto da © matris - Dom, 22/04/2012 - 20:34
Fremiti nel letto accanto
Sono i soli ansimi che rantolano accanto
fremiti di vita
attese intrise di paure
rassegnazioni
sospiri spesi per gemere
isole d'uomini sottratti dal dolore
rive opposte su barche gelide
paragrafi di morte inattese
semplici sussurri
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Scritto da © matris - Lun, 16/04/2012 - 06:16
La morte non aspetta altro.
Nella bara ci si sta per Dio
non esiste passato
non rimane che cenere
al fuoco della purificazione
non ci sono lamenti
nessuno è mai infelice
un mondo che gira
che fa girare la ruota
oggi a me, domani non c'è.
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Scritto da © matris - Dom, 15/04/2012 - 08:26
Aforisma poetico
Conti i sospiri
nei verdi padiglioni
tra rapiti incanti
di isole deserte
abbandonati
tra sensi amati
aff
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Scritto da © matris - Lun, 09/04/2012 - 07:32
Preda del tuo sorriso
Di quei minuti lasciati a crogiolare
l'attesa ammaestrava la tigre
ad anticipare, lontano il vento,
porta errante il tuo profumo
tra vette di monti amati
nei verdi declivi padani
s'apre agli esili fianchi
la città dell'amore.
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Scritto da © matris - Sab, 07/04/2012 - 21:46
Il pensiero di Ermete, un attimo frenetico
Mi sento un diogene nella sua botte di ferro, ma il dolo che mi porto al mare a fare un bagno è di essere stanco di possedere aria inquinata, non vorrei mai essere un despota tale il mio p
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Scritto da © matris - Gio, 05/04/2012 - 19:15
5- Il martirio della Santa Croce
Chi non sa della battaglia che ho nel cuore
taccia dei fremiti generati dal corpo.
Cedono i trofei obliati dai nervi appesi in saldo,
del saggio predicare di ieri miravo le radiose sagome
attendere all'ombra d'un olivo
ad aspettare che il vuoto si riempisse di sole.
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Scritto da © matris - Mer, 04/04/2012 - 00:41
Al gioco di sempre
Tieni in serbo le mani giunte a pregare ancora
nel madido letto candido di margherite sfogliate.
La sera, ascoltavi il suono sottile
tra echi di marzoline inflorescenze.
L'odore di legni amati,
come vagito di fiati spezzati
al lume dei tuoi occhi la fiamma.
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