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blog di marcovaldo

Preghiera

Se fossi un angelo sarei il tuo custode
E volerei in alto fino al Signore,
Per lodarLo del bene che mi ha dato
In quest’ amore che non è peccato.
 
Sarei l'angelo che ti dona le sue ali,
Perché volare nella gioia della luce
E' il nostro destino.
 
Sarei l'angelo della luce,
Perché tu non debba mai sentirti abbandonata,
Nel buio della notte.
 
Sarei l'angelo della preghiera,
Quando nel cuore senti entrare
La solitudine della sera.
 
Sarei l'angelo che ti accompagna alla fine della vita,
Per vedere il nostro tramonto
Sciogliersi tra le dita.
 
Sarei l'angelo dei tuoi sogni
Di un tempo ormai lontano,
Quando le preghiere ancora si contavano con la mano.
 
Ma il tempo corre e il sogno resta
E i bambini, oggi, non pregano più.
L'unica rimasta, ora, sei tu.
 

Sarò una stella

Guarda che bella!
Da grande sarò come quella.
Perché dubiti, amore mio?
Lo sai che brillerò come una stella!
 
Stella stellina che brilli nel cielo,
Fa che non scenda mai sui miei occhi un velo,
Fa che una lacrima non bagni il mio viso;
Quello a cui la tua luce ha donato un sorriso.
 
Correvi così, felice tra il salice e l'ontano
Seguendo, dell'astro, il suo lampo lontano.
Sirio, Antares o Vega,
Tra tutte una sola al cuore ti lega.
 
Ma il tempo, si sa',
Come la nuvola nera nel cielo va.
Ti trovi ora sola negli anni,
Davanti ad un pozzo, coi tuoi affanni.
 
I tuoi occhi velati per una stella perduta,
Tu sei piccola e non sai che è solo caduta.
 
Vieni in braccio da me
Andiamo insieme al bordo del pozzo
Per vedere lontano nel fondo
Che di fianco alla stella…ora brilla il tuo volto.
 
 

Sabbia tra le dita

Ho passato il mio tempo
a guardare il tuo passato,
 
ti ho vista giocare
con le onde del mare,
dal soffio degli Alisei presa per mano
e come un palloncino rosso volare lontano.
 
Hai planato come l'albatro
su infranti scogli e sull'orlo del baratro,
su mari profondi e tempestosi
e con bonacce amorfe hai toccato paralleli misteriosi.
 
Nelle atmosfere di esotiche latitudini
ti ho vista dissetarti con il calore delle spezie,
ti ho vista mischiare con le lacrime il colore degli aromi,
ti ho vista morire nelle tue ovattate abitudini.
 
Ti lambisce l'onda il corpo disteso,
dissolve l'acqua sulla spiaggia l'orma del tuo peso.
Come naufrago ardono le labbra salate al sole,
chiudi gli occhi arrossati su un passato che duole.
 
Stringi il pugno, ma scivola tra le dita la fine sabbia,
come il tempo in una clessidra, lentamente e senza rabbia.
Si spargono i grani nel respiro del vento,
brezza che lontano porti i suoi sogni, ormai, più non ti sento.
 
Ho guardato nel tuo passato
un castello di sabbia…
 
***********
…e la voglia tu avrai
di sdraiarti al suolo
per guardare come in un film
i colombi in volo…
…e a me diranno che il vento
è il respiro di una donna…
 
Marcovaldo - Mogol
 
 
 

Is Argiolas. Sardegna 2008

Il vermentino è un vino ingannatore
Fresco disseta con intenso sapore.
Ad occhi socchiusi pensi di meditare
E non ti accorgi che, invece, sai volare.
Un aquilone al tramonto di sera,
alto nel cielo sulle onde del mare,
cullato solo dal soffio del maestrale.
 

Stella che vai

Una notte ho allungato una mano
Per prendere il cielo.
Ho chiuso il pugno così forte
Da piangere per il dolore.
Volevo le stelle dentro di me
Ho aperto piano la mano
E una lucciola è volata lontano.
L'ho guardata andare via,
Addio mia piccola unica stella,
Anche tu, sola,
Provi ad illuminar la notte.
Ormai è mattino e non brilli più.
Aspetterò che il tramonto porti la sera
Per vederti volare via.
O, forse, restare nel palmo della mano mia.
 

Come neve d'estate

Come neve d'estate
(Frammento di cronaca minuta)

"Am ciém Enzo e a ò ziré par quarant'àn sé pùlman so e zò par al strèdi d'là Rumàgna, parché questa, enca sa gnì càrdiì, là é tèra rumagnola…j à voja à dì quei chi stà lasò..i caporioni!!
Adèss a so in pénsion, ma quand cà sèra un po pio  zòvan à faseva i biglièt sòra là S.I.T.A. e ad zénta annò vesta e cnòsuda un treno…Sa ò dal stori da racuntè? O l'oscìa!!! Sè! Aspètì un atùm.., sé..questa! Ma préma a ò da riempìm è bicìr…
Amarcòrd…mi ricordo…" Leggi tutto »

Petrella 2

Ti ho aspettato invano
Amore mio.
 
Delusa,
ho concesso le mie grazie al vento.
 
Non mi ha donato un fiore,
ma ha fermato il tempo. 

Petrella Guidi (Borgo della Valmarecchia)

Non sono qui per compiacer qualcuno
...Se non me stessa!
Sono la pietra che la pioggia bagna,
Che il vento bacia,
Che il gelo spacca.
 
Sono la pietra che nei sogni parla,
Come Sfinge ad interrogar l'Errante.
Quanto di questa valle,
Per te è importante?
 
Se, così, Sei distratto,
Fermati e siediti al mio fianco,
Chiudi gli occhi, prendimi la mano,
Sentirai impetuoso il fiume,
Per veder la storia al chiaror di un lume.

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