AnonimoRosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

Login/Registrati

To prevent automated spam submissions leave this field empty.

Commenti

Sostieni il sito

iscrizioni
 
 

Nuovi Autori

  • laprincipessascalza
  • Peppo
  • davide marchese
  • Pio Veforte
  • Gloria Fiorani

blog di john venarte

Il settimo senso

 

La tua voglia irrefrenata
Di restare ancora qui con me,
Tra quest’aria calda e dorata,
Riscoprire il sole che è in te.

Insieme esplorare lo spazio
Curvando, agli angoli, il tempo
E frenando il solito ozio
Che rapisce ogni soffio di vento.

Curiamo il neonato senso!
E non parlo del gusto né del tatto
Ma, senza pudori, intendo il sesso

Che dei nostri cuori è il tetto!
E le paure così, per via, lasciando...
I controlli del gioco abbandonando...
 

Vampirya

 
A morsi amarsi…ecco, è questa la via!
Rimesciando il sangue con la notte.
Curando coi morsi la malattia,
Senza più fare a pugni colla sorte.

 

Subendo l’incanto della tua luna,
Staccarsi, dalla mia terra, in volo
Senza avere più remore alcuna
Ma con la voglia di non restare solo.

 

 Delle ali facemmo remi fendenti
Il mare dell’oscurità e diretti
A scagionare l’alba dalle menti.

 

 Di una sola pena siamo costretti:
Nei bei colli affondare i denti
Per non più dalla sete essere stretti.
 

I minuti

 

I minuti scorrono sotto i piedi
Veloci, irrefrenabili e perfetti
Lasciando un’orma sui marciapiedi
Come passi di poesia non letti.
 
 
E’ da questo che noi fuggiamo!
Noi, come ipotesi di una retta
Nitida come d’un ruscello il ramo
Che scorre e s’incunea senza fretta.
 
 
Ma il reo tempo non ci ascolta
E senza una ragione corre via
Passando in mezzo ai solchi e tra le rughe,
 
 
Inventando mondi e nuove fughe
Dalla sacra e vecchia malinconia
Che non sfrutta dei frutti la raccolta.
 

Come un tempo...

 

Come un tempo i nostri eroi,
(Principi, cavalieri e maghi),
Sui destrieri, uccidevano draghi,
Così la sorte ha designato noi.

Verso i confini noi siamo diretti,
Eternità ancora da esplorare…
Viaggiando senza guardare
La bianca scia degli spettri.

A te la luce, a me la poesia
Per difenderci da quei raggi
Che balenano ai bordi del cielo,

Insiemi di comete come oltraggi
Cuciti da galassie e da magia,
Trovando l’antidoto al siero.
 

Puzzle

 

Presi da due destini diversi,
La luna ci vide avvicinarci,
Poi confrontarci e assemblarci
Pur restando vicini di versi.

Incontri così, durano poco
Se non c’è colla a far legame.
E volan via come api in uno sciame
Che presto s’allontana dal fuoco.

Poi ci toccammo e ci baciammo,
In un’euforia di nuovi sensi,
E insieme dell’amore ci legammo.

Proferendo silenzi e assensi,
I nostri cuori ci scambiammo,
E di nuova vita fummo densi.
 

 

Ad Alda

 

Di voce in voce, di poesia in poesia
Paion densi i tuoi sguardi di donna.
La tua musa è stata la follia
E non la semplice scia di un’onda.
  
Cercasti risposte nell’altra verità,
Proprio tu che nascesti a primavera,
Ma trovasti solo sangue e oscenità
E il nero di una natura non vera.
 
Di una piuma d’oca facesti spada
E di verso in verso sfociò il tuo senno
Come fiore in una terra rada.
 
Immacolata ogni rima nel disegno
Di una vita alla vita dedicata
Che per sempre lascerà un segno.

Cerca nel sito

Cerca per...

Sono con noi

Ci sono attualmente 1 utente e 2817 visitatori collegati.

Utenti on-line

  • pedronessuno