Scritto da © john venarte - Ven, 25/12/2009 - 21:22
Dissolvenza
Mi addormentai in un tuo sogno
Senza sapere dove io fossi
E mi svegliai sognando
Tra le ciglia incantate
Cullato dolcemente
Come una lacrima
Che ti scivola
Sulla guancia
E tocca
Te e
Poi...
Senza sapere dove io fossi
E mi svegliai sognando
Tra le ciglia incantate
Cullato dolcemente
Come una lacrima
Che ti scivola
Sulla guancia
E tocca
Te e
Poi...
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Scritto da © john venarte - Mer, 23/12/2009 - 13:03
Selvaticamente smuovi il vento
Selvaticamente smuovi il vento,
Accogliendo sulle tue labbra
Il fresco gocciolare del tempo
Come, della clessidra, la sabbia.
Ad ogni tuo battito di ciglia
Si aprono nuovi orizzonti
Densi di perla come conchiglia
Che nel tuo petto dolcemente affondi.
Ma è sul tuo bianco collo che vedo
Attorcigliarsi il tuo profumo,
Ed ogni cosa in cui io credo
Svanisce come nuvola di fumo.
Così il tuo sguardo mi rapisce
Intanto che l’alba si schiarisce.
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Scritto da © john venarte - Mar, 22/12/2009 - 11:23
Teatralità
Presto! S’alzi il sipario su di me!
E’ l’ora della mia messinscena!
Plausi e applausi dall’arena
E i miei occhi fissi su di te.
E’ l’ora della mia messinscena!
Plausi e applausi dall’arena
E i miei occhi fissi su di te.
Fermento e voci dietro le quinte
E sul palcoscenico polvere c’è
Che sale e volteggia senza un perché,
Mentre dal pubblico parton le spinte.
E sul palcoscenico polvere c’è
Che sale e volteggia senza un perché,
Mentre dal pubblico parton le spinte.
Conosco a memoria la mia parte
Incisa col fuoco nell’anima mia,
E son pronto a dedicarla a voi
Incisa col fuoco nell’anima mia,
E son pronto a dedicarla a voi
Dando sfoggio di questa mia arte
Che non lesina colpi di scena e poi
Vi trasporta come poesia nella magia.
Che non lesina colpi di scena e poi
Vi trasporta come poesia nella magia.
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Scritto da © john venarte - Lun, 21/12/2009 - 13:10
Picasso di cuori
Del tuo corpo usasti il cuore
Per dipingere la guerra,
Per descrivere quell’orrore
Che invadeva la tua terra.
Per dipingere la guerra,
Per descrivere quell’orrore
Che invadeva la tua terra.
Poi dal blu fosti preso,
Incantato e non più restituito.
Di quel colore che non fu illeso,
T’inebriasti immalinconito.
Incantato e non più restituito.
Di quel colore che non fu illeso,
T’inebriasti immalinconito.
Ora giace sulla carta quel pennello,
Che di cubi e di rosa fu pregno,
Di un tratto a tratti più bello.
Che di cubi e di rosa fu pregno,
Di un tratto a tratti più bello.
Consolan ora quel regno
Les d’Avignon demoiselles
Che di luce son per sempre il segno.
Les d’Avignon demoiselles
Che di luce son per sempre il segno.
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Scritto da © john venarte - Dom, 20/12/2009 - 20:44
Incenso
Aleggia come un manto su noi
E respira le nostre preghiere
Nutrendosi di glorie e poi
Scacciando nella selva le fiere.
E respira le nostre preghiere
Nutrendosi di glorie e poi
Scacciando nella selva le fiere.
Fu alito d’amore nel cielo
Disceso tra le terre d’Arabìa
A dischiudere il fiore dal gelo
Sprigionando su noi la magìa.
Disceso tra le terre d’Arabìa
A dischiudere il fiore dal gelo
Sprigionando su noi la magìa.
Tra le tue mani ancora chiuse
S’insinua come foulard di seta
E non cerca perdono né scuse
S’insinua come foulard di seta
E non cerca perdono né scuse
Ma solo un cuore non più di creta.
Rimettendo i tuoi peccati di donna
Nel bimbo che nel tuo grembo sogna.
Rimettendo i tuoi peccati di donna
Nel bimbo che nel tuo grembo sogna.
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Scritto da © john venarte - Sab, 19/12/2009 - 12:26
L'emozione si fa goccia
E’ un continuo, dolce, rifiorire
Vederti affacciare dai tuoi occhi.
Il buio sembra d’un tratto svanire
E par che la luce, alata, ti tocchi.
Vederti affacciare dai tuoi occhi.
Il buio sembra d’un tratto svanire
E par che la luce, alata, ti tocchi.
Sorrisi paion spersi nei tuoi risi
E l’incanto del tuo sguardo volge
Dove si specchian mille e mille visi
Cui l’anima incessante si rivolge.
E l’incanto del tuo sguardo volge
Dove si specchian mille e mille visi
Cui l’anima incessante si rivolge.
E sulle tue nere ciglia traspare
L’emozione che scende e si fa goccia
Di una poesia che di colpo appare
L’emozione che scende e si fa goccia
Di una poesia che di colpo appare
Come la scritta incisa su una roccia:
“Per te ho attraversato la follia,
perché tu fossi tutta e solo mia!”
“Per te ho attraversato la follia,
perché tu fossi tutta e solo mia!”
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Scritto da © john venarte - Ven, 18/12/2009 - 19:48
Confidenzialmente...
Traspiri come goccia su di un vetro…
Traspari come pioggia in un pineto…
Nei miei versi scorgesti l’infinito…
Ti gettasti insieme a me sulla metro…
Ti scorsi in un corso di storia…
Si parlava di guerre e battaglie…
Tu non udivi e giocavi a biglie…
E facevi il vuoto con la memoria…
Per te il tempo si curva ad ogni angolo…
E lo spazio s’accorcia lentamente…
Poi fra me e te l’eterno solo…
E l’ombra di un’ombra che sovente…
Sovrasta i canali e in cima al polo…
Svanisce poi confidenzialmente…
E lo spazio s’accorcia lentamente…
Poi fra me e te l’eterno solo…
E l’ombra di un’ombra che sovente…
Sovrasta i canali e in cima al polo…
Svanisce poi confidenzialmente…
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Scritto da © john venarte - Gio, 17/12/2009 - 19:22
Vento. bacche e uva
Rimesciammo il nostro tempo e poi
Ci illudemmo di fermarlo con noi.
Non ci cucimmo le labbra chiuse
E non usammo raggiri né scuse.
Ci illudemmo di fermarlo con noi.
Non ci cucimmo le labbra chiuse
E non usammo raggiri né scuse.
Cosparsi sulle viti, mille soli
Ad accarezzar noi due soli,
Dopo venne il vento a solleticarci
A sorriderci e piano a sognarci.
Ad accarezzar noi due soli,
Dopo venne il vento a solleticarci
A sorriderci e piano a sognarci.
Dalla duplicità facemmo una,
Una e sola, la nostra essenza.
Sfiorando le bacche e l’uva
Una e sola, la nostra essenza.
Sfiorando le bacche e l’uva
Di baci ci nutrimmo, e poi senza
Ali, dal cielo rubammo Luna
Che non subì la nostra assenza.
Ali, dal cielo rubammo Luna
Che non subì la nostra assenza.
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Scritto da © john venarte - Mer, 16/12/2009 - 19:46
Oltre il mio sguardo
Con lo sguardo proiettato oltre
Il margine infinito dell’eterno,
Senza avere più sugli occhi quella coltre
Che ci chiude le porte del Regno.
Il margine infinito dell’eterno,
Senza avere più sugli occhi quella coltre
Che ci chiude le porte del Regno.
Sognando e risognando quel volto
Che di volta in volta traspare, io
Mi sento dai peccati assolto
Come riflesso sul viso di Dio.
Che di volta in volta traspare, io
Mi sento dai peccati assolto
Come riflesso sul viso di Dio.
E non più carne in questo mio corpo
Assaggio l’essenza del cielo blu,
Ricordandomi che sono risorto
Assaggio l’essenza del cielo blu,
Ricordandomi che sono risorto
Senza più paura di guardare giù,
Ma, sugli oceani di stelle, planare
Librando come goccia di mare.
Ma, sugli oceani di stelle, planare
Librando come goccia di mare.
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Scritto da © john venarte - Mar, 15/12/2009 - 20:09
A che vita giochiamo?
E adesso a che vita giochiamo?
Lascia i dadi e le pedine
Ti basta soltanto dirmi:”Ti amo!”
Non usiamo anelli né fedine
Lascia i dadi e le pedine
Ti basta soltanto dirmi:”Ti amo!”
Non usiamo anelli né fedine
Ma solo il cuore come richiamo,
Lasciamo agli altri le moine…
E allora a che vita giochiamo?
Parliamo in versi, in strofe, in rime,
Lasciamo agli altri le moine…
E allora a che vita giochiamo?
Parliamo in versi, in strofe, in rime,
E poi bruciamo insieme al fuoco.
Noi due, tizzoni d’un amore ardente,
Semplici ipotesi d’un disegno infinito.
Noi due, tizzoni d’un amore ardente,
Semplici ipotesi d’un disegno infinito.
Di baci e carezze la tua pelle carente
Inebriandosi si farà giuoco
D’un sentimento giammai finito.
Inebriandosi si farà giuoco
D’un sentimento giammai finito.
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