blog di Il Folletto

Goccia fra le labbra
lenta nota verticale
suonata nella turgida
morsa di disciolti amplessi

E' l'eterno principio
di annegarsi nell'altro
perchè il piacere
non può aspettare

Parole scomposte, semplici e compresse,
parola impudiche, nude, mai dome,
parole sbucciate, piluccate e ingoiate,
parole digerite, ricomposte, allineate,
inattese tinte nel foglio sfatto,
lo grattano, ne arano lo smunto vuoto,
germogliano intrise dal ciglio attento,
mormorate, pur solo immaginate,

Osservo la goccia che scivola
si ferma, cambia la via, riprende
sgocciola superando anse e avallamenti
scorre su se stessa, ruzzoloni, si allunga
riflette la candida luce della tua pelle,
avvolge la tumida ultima piccola vetta,

Spogliati di te, vestiti di me,
coperto del tuo odore, ti ho lasciato il mio,
prendilo fra le dita, portalo alle labbra,
assaporalo nella punta della lingua,
che sia come gocce d'acqua che
del tuo corpo bagni,
fai scivolare le mani, consumalo
sulla geografia dei baci,

Respiro roco e impudico

dalla bocca

che appanna le labbra

in un lungo bacio

intriso di carnale diletto

 

Seta nera per gli occhi,
pece li accende di piccola fiamma,
deliziosa carceriera del tuo sguardo.
Seta gialla per i polsi,
metallo spavaldo, catena di sole e di tortura,
guardiana incorruttibile delle tue mani.
Seta rossa per il corpo,
per i seni duri, di morsi affamati,

Fammi percorrere il tuo sesso
giungere fino al centro della sua fonte
Senti la possente presenza
trasformarsi nel folle gusto del desiderio
Gocce a placarne l'arsura
fluendo attraverso la tua passione
Che urli, graffi, mordi ai morsi,
plachi, lenisci, baci nei baci,
dolce animale sconvolgente

Emozioni colate sulle sue labbra
scivolate lungo l'ansa del sorriso
scorrete lungo la gola delta tra
irte sentinelle di morbide dune
indugiate nel piatto ditale dell'ombelico
asperse in divina ambrosia
stilla dopo stilla vi raccoglierò
dalla nuda sorgente del suo umido desiderio

Guardami,
guardami nell'affondo del tuo sguardo,
accarezzandone l'anima appresso l'iride colorato.
La tocco, mi circonda, la sfioro, si piega, ondeggia,
suona come pelle di tamburo battuta in percussione.
Vibrazione della passione che si propaga,
scende fino al ventre, sussulta,