blog di Il Folletto

Non solo labbra, nè lingue avvinte,

neanche alonati gli occhi d'estasi,

non sono dita che scorrono

dallo zigomo scivolando al mento,

o mani che sgranano ciocche

E' rimasta la forma dei sogni
nelle mani che
quando ti accarezzano
la tua consistenza li muta
in malie soavi e brucianti

 

Parole disegnate il suo volto
per ogni virgola le sue labbra
i punti il lampo brillio del suo sguardo
sono baci assoluti i punti esclamativi
nel suo corpo la forma
di inesauribili punti interrogativi

 

Geografia del corpo,
là dove inizia la strada che delizia,
labbra schiuse come rive di un fiume,
in attesa del passaggio del viandante assetato.
Un ponte di lembi che possono giungere
a congiungere la carne nella carne.
Falde che raspano come rasoi sui denti,
che stringono fino a piccole stille di sangue.

Occhi intrisi di sguardi
istigano energia in vuota energia
sospesi, dappresso si toccano,
scorse che scolpiscono fruscii
di labbra increspate, note frementi
s'incrociano, svaporano nel tocco
come lievi refoli, in essi
respiri si aggrappano nel bacio
complice sigillo di amanti,
ventre immerso in salso grembo

Fammi tua terra nel tremore di un brivido
per piantarti albero e ventose frasche.
Sapremo condurci fra sentieri di deliri
cingendo cosce d'edera i fianchi,
attesi nuovi confini
che siano per te roccia
arco di desiderio da scalare.
Fai delle mani ticchettio

di pioggia sulla pelle tua corteccia,

Dici
sei come pioggia che bagna la terra
rendila fertile
Essere goccia con ogni goccia
dando da bere alle tue labbra
stille che dal ventre si fanno sangue
plasmate in ogni cellula
vibrante cortocircuito nel cuore
Sono vapore coi tuoi pensieri