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blog di Giuseppina Iannello

Paura di pensare - Dedicata alla televisione

Da un grande amore

fosti concepita,

Pianto in penombra

A sera, nella valle, luci ed ombre.
Riportano nel cuore un sole antico
Risplende nell'argento e fra le stelle,
il nostro nido,
o mie dolci sorelle
la mamma, il babbo, li sentimmo insieme,
mentre pregavi Tu, piccola Santa.
Buonanotte Mariù
che dal cielo mi vedi ogni sera

Pinuccia, voglio dirti di mia madre...

**Il presente testo è una narrazione di Salvatore Quasimodo a Giuseppina Iannello (Pinuccia).**
 
Mamma, quell'orologio che in cucina, scandì il tuo tempo e il mio, io lo sentii anche dopo, oltre i confini di quella barriera che ci frapposero.

Desertum

Qui Tu solaris lucem
virides et floride
beavi  tuarum vitae,
deserte.
Tristes videmur, hortus
sine quod Tu defendes

Mamma, Tu ovunque e sempre

Mamma Tu fosti e sei la pargoletta
che portò sulle spalle una fanciulla.
Ti fu precluso di vederci spesso...
ma eravamo insieme...

Ovunque,
Sempre.

Mamma, Tu fosti l'acqua
che zampilla
e messa  prigioniera, in un a brocca.
Udivo il canto, come
l'ampio guizzo

Nastri filanti

Nastri filanti e stelle di settembre...
Mi vinse il sogno
ed alla fioca luce
del tempo che ci invola
vi cercai.
Non eravate amiche, né
compagne della mia fuggitiva
età migliore.
Risalire la china dà dolore, ma vi
cercai ugualmente.
Foste presenze:tenere, impacciate...

Un salto nel passato

Il canto XXXII di Catullo, dedicato a Saffo, una fanciulla di Lesbo, è stato un assalto alla letteratura di tutti i tempi, uno dei più ignominiosi oltraggi all'onesta figura di Publio Vitellio Cato, affettivamente Catullo, per quanti lo amavano.
Riporto il testo ufficiale, cui segue la mia libera traduzione fedele al sentimento dell'autore:

La legge degli amorali

Quelle heure est il?

Un pendolo scandì l'ultimo tocco,
dal soggiorno in cucina, in sintonia
al verso spensierato del cucù.
Papà leggeva sulla verandina,
perso in un sogno...
Erano giorni pieni, effervescenti...
E Tu, mamma, cantavi
Il canto s'effondeva...
andava al cielo...

In Anniversario di San Giacomo

25 - Luglio, San Giacomo
Sanctissime Jacob, cuius precursores fuimus cattolicesimae praecepta, nos qui  Tua  voluptatem, Gratiam recepemur Antiqi Testamentum, nostra precem colies: lunina Nos ut fidelis veritatis in fide, oomnia nostra actio coscripere. Nos tuae laudae celbremur.
 

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