Scritto da © giorgiomedda - Gio, 26/11/2009 - 15:16
BUCCE D'ANIMA
Allontanarsi dal pensiero infinito,
scollandosi il muro che graffia le spalle,
scrollandosi la greppia di vuoto che soffoca
come il vino aspro costringendoti all’angolo.
Vario e complesso il cosmo,
maledettamente duro da comprendere,
a chi lo guarda da dietro un velo di lacrime
prodotte ad un ritmo insaziabile
da troppe forme di pensiero senza calcolo.
Irrazionale gelo che scuote l’anima,
e ne distorce il filo del ragionamento,
sfondare il senso di sogno capovolto,
in onirico reale, in orrendo risveglio,
inaspettato, temuto, amato ed ora odiato.
Voltare pagina è meccanico e facile,
se non ti accompagnasse il pensiero,
come mille astri che fuoriescono,
dalla porta troppo angusta,
per accogliere il mio immenso vuoto.
Incommensurabile come il cielo infinito,
di questa notte così uguale a quelle,
ma così crudele oggi
raccolgo le bucce dell’anima inerme,
armato di una solitudine che non amo.
gm
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Scritto da © giorgiomedda - Mer, 25/11/2009 - 15:48
Domani
Un olezzo d’amaro sfumato
s’avvinghia con l’aria pulita
al suo improvviso aprirsi
con uno schiaffo al vento la finestra,
le sue candide vele si scostano
spolverando le ombre della notte.
Si appresta un nuovo giorno.
Apparendogli i silenzi mutano,
il fresco cinguettare è lamentoso canto,
uno zampettio dimesso tra le briciole stantie
sul petto di solido marmo ferito dal tempo.
I passi calpestati dall’erba di ieri
ridisegnano un vecchio passaggio dimenticato
tra gli angusti vicoli dell’anima bigia
ripudiata dal sole.
La stessa erba che troverò domani,
le stesse ombre filiformi
allungandosi a dismisura sulla strada fragile
come l’incauta farfalla sorpresa dalla bufera,
su una tremante foglia.
Sballottano i pensieri instabili
come le sue ali,
trafiggendo i suoi delicati colori
riconducendo le diafane membra
alle origini di baco condannato
a risplendere di luce morente.
gm
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