blog di Franco Pucci

sudore gelato lungo la schiena
è dietro di te la presenza aliena
[la voce che stride deflora lo spazio
nascondi la testa, prevedi lo strazio]

Bianche ovvero gialle, nessuna differenza
tra rovi, aiuole o pietre di amore fanno senza
le cogli e dalle spine prendi il color del sangue

quante perle infilate nelle spine
di un amore cresciuto tra i rovi
false lacrime spuntate al mattino
come rugiada svanita al primo sole
 

[ho lacerato il velo dell’indifferenza
con le unghie rotte della speranza]

 

tra la trama e l’ordito della voragine creata

Diversamente avrei preferito incontrarti 

la sera magari sul fare più scuro,

col dondolare ritmato del seno pei tacchi

E’ notte. E non sembra.

Un ferro rovente conficcato nello sterno

procura lancinanti dolori che come flash improvvisi

Pois verde prato come efelidi su giallo oro

occhieggiavano da un cassetto dimenticato

tra losanghe di blu elettrico e rosso cardinale.

 

Non bastano i tuoi occhi cangianti 

per comprendere in un solo sguardo 

tutto l’amore rovesciato sul letto.

appese ad un chiodo ricurvo ed infisso

su una parete scrostata e ammuffita

dondolano al ritmo del nostro amplesso

Potrei essere stanco, i passi sono stati figli 

di una malcelata voglia di fuggire da tutto e tutti.