blog di Franco Pucci

Erano occhi limpidi e fantasie alate
canzoni, versi tesi come pugni alzati
e le certezze di parole credute ideale

Uno strappo nel blu.

 

[quel giorno la pioggia colorava il mare
la calle mostrava cicatrici mai suturate

Ho fotografato la vita nello sguardo dei miei figli
poi l’ho incorniciata nel sorriso della mia donna.

Si crebbe.
Avvinghiati ai capezzoli di madre Ecuba,
divorati nella clessidra di padre Crono,

[spuma bianca/risacca lenzuola

come un'onda/il nodo alla gola

pare un canto /gelato d’inverno

immerso in un efferato gioco elettronico

mentre il respiro insegue i led sui monitor

 

“l’affastellarsi di frasi, mozziconi di respiro

le buone intenzioni e promesse da capogiro

[non ho misura del tempo che mi separa dalla notte

aspetto, dietro a una porta senza nome, il mio nome

Della paura del temporale le mani in tasca

che stringono due conchiglie portafortuna

in quel campo sterrato senza colore e sassi

T’ho visto crescere piccolo rovo orgoglioso

delle tue acerbe spine color verderame