Scritto da © ferdigiordano - Gio, 23/09/2010 - 16:07
Comune ai profili il nero.
risiedono ipotesi nelle fronti sollevate
che formulano l’oscuro delle altezze
ma ancora nessuno cresce all’unisono
alzate le stelle
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Scritto da © ferdigiordano - Dom, 12/09/2010 - 19:44
Il mare che venne salendo - II
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Scritto da © ferdigiordano - Mer, 08/09/2010 - 13:26
Finitudine e organza dai segni
Di colpo una figura gli esce dalla cicatrice
(rabberciata da un mastro d’ott’ore
che leggeva coelho come si deve)
sbatte i suoi riferimenti a pagina tot
in un seno
mentre dall’altro fa per dileguare
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Scritto da © ferdigiordano - Lun, 06/09/2010 - 12:24
La misura che dai alle cose
tu puoi spostarle.
tu puoi muovere le case.
quando vorrai staranno strette
addossate ai ballatoi.
ma un muro è un'angoscia alta
e le porte
una porta sola.
tu muoverai le strade
e se ne andranno le distanze
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Scritto da © ferdigiordano - Ven, 03/09/2010 - 10:47
Il mare che venne salendo - I
Qualcuno mi disse che la signora leggeva la sua sorte al bar, alla pagina dei cornetti freschi, e poi beveva il caffè. Aveva occhi adolescenti e rughe luminose per ogni sguardo che quasi le sfuggiva via la pelle. Pareva così dolce, che quel dolce di bottega portato alle labbra nemmeno si scalfiva: delicato era il morso, e così breve. Osservava, del suo giovane amante, il pensiero poggiato sulle ciglia aggrottate.
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Scritto da © ferdigiordano - Gio, 02/09/2010 - 15:25
Era un'alba anche quella - legge Ezio Falcomer - prosa
Era un’alba anche quella. Come tutte le albe aveva le sue ore, non esatte, ore con poco tempo, un’alba con le ore contate. La prima e l’ultima avrebbero potuto coincidere e nessuno se ne sarebbe accorto. Si entrava in un’ora e si usciva nell’ora successiva, aspetta un attimino, dicevano le coppie negli alberghi ad ore e sgattaiolavano in quell’alba.
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Scritto da © ferdigiordano - Mer, 25/08/2010 - 13:05
Claude Monet - Autoritratto
Hanno visto la mia età e l’hanno giudicata da venire
ma tutti nella Brasserie des Martys avevano gli occhi gialli
e Renoir portava colori adatti nella barba a zolle.
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Scritto da © ferdigiordano - Mer, 25/08/2010 - 11:38
Proiezione ancestrale della paura (5° comma, par. 3 - cap. 84100)
Credo nei secoli che verrano
nei quali praticamente non sarò, né fui mai a venire.
Sono lungo come un serpente
e ho spire paraboliche per la centrifuga
quando guido e fumo e gli automobilisti non amano
i miei gesti nè(l)le donne. Sono d'accordo.
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Scritto da © ferdigiordano - Mar, 24/08/2010 - 09:27
Sorgiva pittrice
Tre dozzine di gocce, tre incidenti di luce nel diamante della fonte.
Avevi stuoie di blucobalto fluenti ad una riga e una mistura ocra
per le curve delle dita, il carnicino per la manoala
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Scritto da © ferdigiordano - Mar, 29/06/2010 - 09:24
Ode al poeta (a Marius Marenco)
Tu sei un poeta
tu sei uno scrittore
tu sei un romanziere
tu sei uno scrivano
e conosci tutte le lettere
come un postino
vai per indirizzo
o artista della strada.
Quando scrivi sui fogli
hai carta bianca
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