Proiezione ancestrale della paura (5° comma, par. 3 - cap. 84100) | Poesia | ferdigiordano | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

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Proiezione ancestrale della paura (5° comma, par. 3 - cap. 84100)

Credo nei secoli che verrano
nei quali praticamente non sarò, né fui mai a venire.
Sono lungo come un serpente
e ho spire paraboliche per la centrifuga
quando guido e fumo e gli automobilisti non amano
i miei gesti nè(l)le donne. Sono d'accordo.
Ingurgito l’idea di arrivare ad ogni preda prima
dei ghepardi, i pièveloci della vostra specie.
Non voglio vedere le fughe
da questa pece bollente
questa puzza di umanità ributtata nel cosmo.
Le sue caravelle a siluro
le sue indie planetarie.
 
Voglio essere una cometa senza ellittiche
che fa da casa cento passi ed è un annoluce.
Voglio muovermi di nuovo nei quartieri
di un’altra terra vuota
non colonizzata appartenutami per lascito e nascita
Voglio occupare un pianeta di centostanze
e superattico climatizzato
vista garage per gli occhi.
 
Sono stufo di accendermi di tanto ardore:
il giogo non vale la candela.
 
Se rinasco, mi sveglio prima.

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