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blog di Bruno Amore

Io lo fui...rospo

 
groagk...groagk...
fossi grande e grosso rospo
che d'un balzo salta un fosso
grogk...grogk...
ogni notte griderei
tu, due gambe, ma chi sei?
groagk...groagk...
che mi temi, che mi schifi
sol perché tu non ti fidi
dei tuoi occhi, del cervello
solo stomaco sei, solo quello.
groack...groack...
non capisci, poverello
che il mondo è così bello
perché tutti siam diversi
groagk...groagk...groagk...
nasce cresce e muore ognuno
il più grande ed il nessuno
ch'è la vita è un ritornello
groag...groag...groag...
e alla fine e dopotutto
quel che conta è aver vissuto
groag...groag...groag...

Percezioni

 
certe volte seduto
su uno spigolo qualsiasi
mi viene voglia di urlare
uno solo, senza senso
un'espressione vocale, forte
socchiudere gli occhi
poggiare i polpastrelli alle tempie
contare le rughe
che son lì agli angoli degli occhi
aprirli e guardare nella valle
verso nulla
e l'iride prende un tono di colore
che non riconosco.
 

Vita da rospi

 
 
è già maggio anche quest'anno
dal rifugio verso il monte
arrancando giorno e notte
e trovare quella pozza
dove aspetta la sua bella
genitrice di famiglia.
pur di spine attraversato
lieve è il bosco e pure il prato
non par vero ma è così
il pericolo è sempre lì
sulla strada che attraversa
la campagna la foresta.
mostri infami occhi lucenti
corron lesti da serpenti
e in men che non si dica
pongon fine alla sua vita.
 
 

La canzone dell'estate

 
là nel caldo imbarazzante
su quel ramo verdeggiante
la cicala, ch'è un cantante
lo fa solo per l'amante.
kreeee...kre...kre...kre...kre...
ora succhia una ciliegia
si rinfresca non è allegra
è un bel dire non fa niente
il maschietto impenitente
kreeee.e..kre.e..kre.e..kre.e..kre.e..
se non canta non si sposa
e la chiama senza posa
ci son tanti concorrenti
tutti pronti a farsi avanti
kreee...kree...kreeeee...kre
il suo tempo dura appena
dalla nuova a quella piena
sembra un gioco, ci vuol lena
uno sforzo che ti svena
kree..e..kre...e...kre...e...kre
tutto il dì senza intervalli
apri e chiudi quei timballi
è un lavoro da cavalli.
sempre l'uomo ha tanti falli
la dileggia oppur la incolla
all'immagine fasulla
d'un insetto a fare nulla
con chitarra su a tracolla.
kreeee...kree...kre....kre...
 
 
 
 
 

Il bambino e la formica

 
da un suggerimento di
____________
ztrik ztrik, va bene...va bene
mettimi giù, mi hai visto
non è piacevole stare quassù
su questa pelle umidiccia
di afrori tuoi disgustosi.
strisck... strisck...
mi piace quando osservi - di lontano
il nostro lavoro quotidiano
che ammiri la nostra forza, disciplina
a portar pesi ingenti fino a sera
da quanto spunta il sole, la mattina.
ma, zickkk zickkk...porco formichiere!
che ti salta in testa :
interrompere il nostro viottolo
tra l'erba e così tanto
che ci frastorni il viatico
recuperare il fluido che ci guida
fino alla tana, non è cosa da un momento..
ztrick...zitrick...zitrick
fatti venire in mente
se tornando da scuola
sparisse, davanti a te, un gran pezzo
della strada verso casa
così, improvvisamente.
lui avvicinò il dito al terreno
facendole un sorriso dispiaciuto
e lei, sollevando meglio il chicco di frumento
ztrick...zitrick...zitrick...:
in fondo è un buon figliolo
e rimboccò il camminamento.
 
 
 

Insettivamente

Su una corolla di fior di tarassaco (piscialletto).
- zzzzzztttrrzzzzst...., ciao, come stai?
-sszzztttzzzsssttttssss..., ciao...bhe! avresti potuto poggiarti su quella corolla lì accanto. Si sta stretti, comunque bene, diciamo, anche se...
- dai! non lagnarti. La primavera anche in ritardo è arrivata e credevo andasse peggio. Ho visitato migliaia di fiori, belli maturi, il nettare ha uno strano gusto ma è abbondante. A sera ho la tosse, per il resto, va bene.
- hai la tosse, eh? è quella roba che c'è nei fiori, quella polverina che è sempre nell'aria. Mi hanno detto che la producono i mostri invasori, quelli che ammucchiano pietre e altro, per abitarci, viverci insomma e vanno in giro con aggeggi puzzolenti.
- già! mi è arrivata una comunicazione pollinare dalla campagna, mi dicono che là spargono delle sostanze chimiche che sterilizzano i terreni delle colture agrarie in modo che noi "selvaggi" non si possa nascere e crescere. Che mondo...
- quando avranno ricoperto tutta la terra di quelle trappole che chiudono perfino all'aria, perché quella che respirano se la fanno artificiale, come vivranno qui? se ne andranno, come sono arrivati? ...speriamo presto. Il nostro polline è intriso in questa terra, risorgeremo, poi...ce la riprenderemo.
- zzzzztttrrrzzzssstttt...Adesso vado, ho tanto lavoro da fare, la mia quota di nettare è ancora scarsa e il giro sempre più lungo. Buona giornata, compare.
- sssszzztttrrrssssttt..., ciao, io resto, non ho più forza di andare, mi spiace... Tus tus tus...
che bello questo sole...l'ultimo...e...
Tuff
- ...almeno...qui tra l'erba, sulla terra.
 

Loro

 
son come le rondini, alcune
altre frenetiche colibrì
o rapiti arditi falchi pellegrini
eleganti cigni, anche pavoni maschi
a volte
e volano o no, lontano da me
che non ho più l'ale giuste
alla bisogna, oppur ne nacqui monco.
tuttavia dalla mia riva
resto a guardarle
mando messaggi lievi, trattenuti
sperando colgano il segno
un baluccichio d'occhi incuriositi
persi al par dei miei
in questa attesa
che non è che vita.
 

amore amaro

 
un arido amore
prosciugherà la psiche
dal sentimento
 

Sempre

l'esser così solo
che rende bellissima la mia solitudine
sentire la mancanza di tutti
affina i miei sensi, lava l'anima
da necessari compromessi di facciata
e volo libero d'esser come sono
incurante di come mi vorrebbero
quelli che dicono di amarmi.

Lei, la rosa.

 
se l'amore con cui coltivai
giorni e notti amorosamente
la rorida rosa che non colsi
assaporandola trepidante e lieve
nel suo gusto insuperabile
afrodisiaca nel suo profumo
ardente nel colore carnoso
mi fece felice ugualmente
a chi mi fece sognare, di lontano
mando un pensiero caro e
scorderò con una stretta al cuore
la seta dei petali e il nettare che
dal suo calice oniricamente bevvi.
 

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