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blog di Bruno Amore

Ora per allora

La tenue fiammella della bugia
affonda il chiarore nello scuro
e al suo calore il fumo sale via
stampa l'ombra mia gobba contro il muro.
Si spande sulle pagine sgualcite
dalle mani sudate tremanti intimidite
che prima di me l'anno scandite
andando avanti solo avendole capite.

La bellezza del ritorno


E un bel mattino
l'ultimo
sarò più vecchio e saggio
per poter capire
che se ci fu dolore
nel vivere ogni giorno
e la felicità era solo di contorno
è alla bellezza
sempre intravista lampeggiare
che faccio ritorno.

Tu, come glicine

Ho festoni di seta
negli occhi lucidi
quando mi penso avvinto
dalle tue braccia bianche
e ghirlande di fiori campestri
se penso i tuoi occhi socchiusi
la tua lingua inumidir la bocca.
Ho braci ardenti nei lombi
se penso al tuo seno
al ventre il pube le cosce
e mi conduce un senso

Generazionale (te lo dò io il natale)


La trista Teresa avea in tutta fretta
da esperta rollato la sua sigaretta
e tutta giuliva con un dito alzato
si sdraia davvero nuda sul prato.
Il babbo la vede e sai cosa fa
le dà un centone e la caccia di là
il denaro col tempo tutto liscivia
è un sacco che spera che vada via.

Natale ambientale

Sedesse accanto a me, almeno quest'anno
in questa maxigrotta di luci colorate
dove aspetto paziente ormai da tanto
per dirgli questa storia, vissuta con affanno.
Seppure è vero che son meno ciechi i ciechi
i sordi possono sentire velate vibrazioni
i vecchi a dosi giuste ormai son solo anziani

De profundis Natale

Hanno ucciso il Merry Cristmas
chi sia stato non si sa
forse un negro, un albanese
o una ricca SpA.
Or di fatto la vecchina
conta spiccioli e non sa
se mangiare una brioche
o le briciole che ha.
C'è rimasta la panchina
fuor di casa è la morosa
gira e gira senza posa

Senza senso

Sulle ginocchia i segni

Mi sono sbucciato le ginocchia
per venir su dal greto della vita
così come m'era parso meglio
non bastava, era sempre poco
tutto, eppure era salita.
Bussai a molte porte, la mia per prima
mi chiesi quanto e cosa potessi
e nell'incerto modo di pensare
trovai che a testa alta camminare

Veterani (voglia di vivere ancora)

Sapore sapido, amarognolo
di caffè non zuccherato
che le papille accarezza
di esotico piacere
così ti sento
negli incontri a caso
ché non hai mai tempo
eppure non mi hai dissuaso.
Mi cerchi, nonostante
io sempre ti rincorro
ci prendiamo ovunque e
liberati di frettolose voglie

Vissuto duro

Volterà la faccia nel far del buio
e sarà il tepore d'una lacrima restia
l'ultimo calore dall'anima a sgorgare
ma saprò di esserci stato, in qualche modo.
Non commozione per quello che lascio
perché è tempo di andare ed è un addio

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