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Natale ambientale

Sedesse accanto a me, almeno quest'anno
in questa maxigrotta di luci colorate
dove aspetto paziente ormai da tanto
per dirgli questa storia, vissuta con affanno.
Seppure è vero che son meno ciechi i ciechi
i sordi possono sentire velate vibrazioni
i vecchi a dosi giuste ormai son solo anziani
mi spaura il sangue non più consustanziale a dio
ma prodotto di scarto della violenza e dell'oblio.
Mi sconforta che i rifiuti a montagne
i cibi comperati e sperperati, sopravanzano
perché con forti mani la fame miete vite e
non importa quanto il mondo alieno sia lontano.
Il mare è sempre meno azzurro ed è bonaccia
il cielo meno blu profondo e stanco, il sole a fatica
tra polveri e ceneri, arriva malato sulla spiaggia.
La pioggia è acida e stentatamente la foresta lava
mugghia negli orridi pieni di malinconici scarti
il terreno non s'aggrappa più alle radici morte
li rovina a valle come morbo dal monte vomitati.
Vorrei chiederGli se c'è in questo un disegno arcano
se pende sul mondo un contratto ormai scaduto e
intanto resto seduto con quelli che han perduto
ad aspettarLo ancora insieme a chi non ci ha creduto.
 
 

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