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blog di Bruno Amore

Eppur s'arrizza.

non è che mi faccia paura
ma solo per far bella figura
quando non la verve manca ma il nerbo
io lecco
quando la torre è rovesciata arresa
il ponte levatoio s'è abbassato
il guidardone a terra rovesciato
e lei incalza invitta inappagata
io lecco
dolce così che un po' s'acquieta
e cede incerta e un po' curiosa
di quello che può venir appo la cosa
non è veramente nuovo ma l'allieta
per cui ancora
io lecco
accetta generosa questa soluzione
ch'è una via all'orgasmo equivalente
non si può stare una vita in erezione
spento il fuoco vivo, resta poco o niente
se non la voglia di ricominciare e
io lecco
perché verrei farla memore e contenta
di questo appuntamento con la vita
dove ogni intermezzo fu certo tenerezza
che mai lo scordo e pure lei rammenti
che la dolcezza fu la nostra pegola
se io lecco
a me eppur s'arrizza.

Haiku

primavera
 
petali rosa
in folate odorose
e fiocchi bianchi
 
carezze
 
tra i capelli
lieve il vento ruzza
carezzandoli
 
bambola
 
la bambola
imperlata di pioggia
ride sul prato
 
inutilmente
 
pensieri vaghi
cadono da petali
nella corrente
 
inverno
 
il verno viene
e pone bianco velo
a capo monte
 
letture così
 
legge il vento
parole e pensieri
spesso insulsi
 
cantar d'amore
 
l'usignolo
invano si nasconde
perso dal canto

Buon natale 2009

Ancora specchietti lustri
piccole lampadine di luce
colorata intermittente
grandi e piccoli globi luccicanti
e involti in carte stellate
che sbigottiscono
accecati dal bagliore dei neon
della vetrina zeppa di oggetti oscuri
occhi castani umidi di taglio alieno
da una verde vita tribolata.
Lontano dalla terra domestica
povera ma calda di sguardi
qui tra gente che non lo vuole
lo scaccia perché col moccio
sporca il cristallo della vetrina.

Fantasia aliena

provavo sempre imbarazzo
a guardarla negli ocelli
coperti di membrana violetta
e un certo sgomento sapere
che guardava da dietro.
ma i tentacoli...i tentacoli
rosa carne con venature fucsia
da turgidi opimi all'addome
a lunghi sottili filamentosi quasi
roba da avvolgerti legarti
immobilizzarti
farti scivolare nel rosso fragola
della sua bocca profonda
esserne succhiato svuotato
sputato esausto esangue
che orgasmo...ragazzi!

Cònfessati.

Ti siano mozzate le mani
ancorché giunte in preghiera
verso la croce che ostenti
sul petto e nei riti
che fosse vero Dio
l’avrebbe allora già bruciate
 
Avessi fatto le ultime della vita
con quelle prima di raggiungere
la sua pubertà vulcanica
assetata di mistero nuovo fecondo
di proibiti recessi del corpo
dei sensi della mente
 
Furasti la fede del discente
dalla tua scienza abbagliato
mostrandogli un eliso
sempre dal pulpito dannato.
Come saper qual’era
il giusto dato?
 
Dita bianche tal penne di colomba
l’ostia e il calice alzavano
con studiata grazia
egualmente molcere lui
nel dionisiaco rito altro
e quando venne luce alla sua mente
confessati!  gli dicesti
autoritariamente.
 

 

Madre di me

vorrei potermi ingravidare
esser pregno di un me altro
da quello che sono stato
e sono diventato
provare a svilupparmi in nuce
nascermi in acqua di mare
crescermi sulla neve alpina
dissolvere l'ansia che ho
in quella attesa del divenire.
basterà - forse - traversar
tenendomi per mano
un torrente un bosco
un campo di grano
senza uccidermi di pena
come lei che gran madre mi fu
ed io figlio da poco.
aspettando - la sera - in silenzio
seduti sulla spiaggia
di accompagnare il sole
giù nel rosso del tramonto.

 

2 gambe 2

portava quelle gambe
lunghissime e tornite
appese ai fianchi curvi
a reggere due sodi gonfi
cuscini vellutati
come fruste scudisci
schioccanti ad ogni passo
ad ogni secco batter dei tacchi
fini lunghi come stiletti
piantati ogni volta
negli occhi sbrodolanti
di chi le guardava.

Il potere di...eros

certo mi prenderai ogni volta
con le tue grazie morbose
quelle voglie impudiche
che travolgono i miei sensi
e fanno cadere quelle stupide
difese che ogni volta pongo
a difesa d'un sentimento che
parrebbe dovrebbe vorrebbe
esser alato etereo celestiale
ma che di sensualità torrida
si manifesta sempre
e mi vendo a te
per un amplesso un orgasmo
tuttavia
assolutamente paradisiaco.

 

Desiderio e godimento

cullo
questa voglia di te
come una gravidanza
rivisito i momenti
che l'hanno cresciuta
con sensuale trasporto
godo al solo pensare
che a tempo nascerà
un gaudio grande.

Ordinaria follia

Vai dietro la lavagna
inginocchiati sul granturco
domani vieni accompagnato
dai tuoi...
torturatori.
Come non mangi il passato
di verdurine surgelate
or ora scodellato
dal barattolo arrugginito
ma di chi sei figlio
d'un estracomunitario
ti faccio vedere io
dove credi di essere
a casa tua / deficiente!
Signorina
supporto psicologico
lo faccia lavare con la sistola
s'è vomitato addosso
questo cretino
poi gli metta un grembiulino
di quelli di emergenza
che sua madre / altrimenti
capace si lamenta.

 

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