AnonimoRosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

Login/Registrati

To prevent automated spam submissions leave this field empty.

Commenti

Sostieni il sito

iscrizioni
 
 

Nuovi Autori

  • laprincipessascalza
  • Peppo
  • davide marchese
  • Pio Veforte
  • Gloria Fiorani

blog di brunaccio

Domani

se mai, mentre siedo
sul mio miglior sorriso
solo e malinconico
mi chiedessero dove sei
dovrei cercare nel fondo
del mio cuore
una dolce bugia
per non dire che ti amo
ancora sempre.

Stella nova

oh! Alda
(bellissima, in Celtico)
 
Tu
ch'eri terribilmente bella
potente e fragile
pur ferita e ricucita
esplosiva sei andata
come una stella nova.
sgorgavi lava e nettare e ambrosia
morbosamente amabile
d'eros vogliosa
voce dei sensi e d'anima
quando l'amor cantavi.
mai uno sputo
uno scherno laido
anche se questo mondo
è una bettola per bravi.
hai reso il nostro poco
sopportabile
mostrandoci accessibile
il sogno che sognavi.

Facile amarla.

non credo fosse di qui
di questo mondo
amava la libertà di tutti
anche del laido profondo
con la pelle scorticata
da questo rovo di vita
trova con la musica dei versi
dall'erebo l'uscita
grazie per tutti gli anni cantati
a sollevar persi d'animo
derisi o innamorati
che tra le braccia al seno
ha cresciuto e allattati
lascia migliore ognuno
che l'abbia visitata
pur nella coltre di fumo
di splendore viziata.

 

Consumare necessario est

su questo semplice tavolo
dove stendi il corpo
celebreremo il rito dei sensi
come fosse un altare
sparsi i capelli a grondare
fuori dai bordi
allargate le braccia
come volessi essere croce
alte le colonne eburnee
vestibolo dello scaturigine
di tutti i desideri e piaceri
vuoteremo la coppa
che ci tiene avvinti.

 

Niente

morsi veri quelli che sentivo
alle caviglie e sassi grossi
addosso non palline colorate
acide voci che lasciavano segni
su ciò che di te sentivi sognavi
farsi nuvola per volare invece
nubifragio da doversi riparare.
ombrello sempre piccolo nero
sfilacciato intanto crescere
portarsi al giusto livello
nella marana dove non fui mai
pesce pregiato al massimo rana.
Con occhi di biglie marezzate
filtravo l'apparente incuriosito
tremule volute di presenze aliene
alla ricerca ansiosa di un sorriso.
senza esordio m'era sembrato
di esserci arrivato giustamente
sceso insieme a tutti dalla corriera
e mentre baci e abbracci tra la gente
correvano tra gli ospiti e quelli attesi
mi guardai intorno e non vidi niente.

 

Dare...dare....

potrei giurar su tutto
senza farmi dannare
che agli occhi di chi ama
nulla è da biasimare.
non c'è peccato verso
questa o l'altra voglia
non costi o ricavi
da comparare
hanno da esser doni
senza riserve liberi
di arrecare gioia e
prendersene sempre
completamente.

 

lucidi folli desideri

ho desideri scomposti
lo confesso
se penso intensamente
se desidero un amplesso
con te dolce donna mia
della quale attraversare
il corpo i sensi le voglie
e la fantasia.
perdo i miei pudori culturali
vengo a te appassionato
scelgo impulsi naturali
con la speranza che sia stato
nelle tue braccia quasi ali
ugualmente ascoltato.
quello sguardo solo appena
imbarazzato tra le ciglia
e lampi verde rimpiattato
mi accarezza come un guanto
morbido liscio vellutato
la pazzia della mia mente
si riaccende e vola ancora
da te su te in te non soltanto
col piacere nella mente.

 

parole formiche

forse presto un giorno lo distruggerò
questo formicaio di parole espresse
che dai cunicoli dell'anima sono
in quelli della mente passate stipate
prima trasportatrici di emozioni
intense immediate commoventi
in un viavai fattivo continuo attivo
or son un casellario mnemonico
neppur tanto efficiente che spesso
non ricordo più di averle scritte.
da laboriosi imenotteri dei sensi
in flussi continui di associati versi
hanno fluito per tanto tempo ormai
diventando gangli del mio sentire
e da giorni dopo giorni son blese
espressioni d'una vita che ha
un tormento solamente : essere.
migliaia di ettere sono diventate
laboriose ma solo meramente vive
se nuova linfa non portano
al modus mio vivendi che ne farò
semmai dovessi ancor vivere tanto

 

Silenzi

tieni il mio viso muto
contro il tuo ventre nudo
e più forte taci e taccio
più il tuo corpo abbraccio

Cambiare...marciapiede.

il cuore
dai battiti felpati
in lenti passi s'una via bagnata
tamburella come la pioggia
e nel silenzio altro della sera
sobbalza
quando aliena un'ombra nera
attraversa la via, ma
in contrappasso
riprende il ritmo
appena impaurito
attuando automatismi vitali.
Così vederti passare
è sentire
il pensiero del tuo respiro
i tuoi occhi nei miei, e
con un ansimo profondo
cambiare marciapiede
per andare via.

Cerca nel sito

Cerca per...

Sono con noi

Ci sono attualmente 0 utenti e 3585 visitatori collegati.