blog di Bowil

 

I cieli di dicembre

di campane vorrebbero campare

e di colori a festa e non

dell’ipocrisia che resta

 

Ti accorgi che è poesia

- per quel sapore diurno -
per quella sua cura e mira
ch'esclude il bersaglio

Prendono la scena
crimini e misfatti
… pare attraggano
anche gli inesperti.
I migliori, poi
cercano i libri, la storia

 

A portata di tutti, trovata

seguendo tracce antiche

la pace che i sensi avvolge

di dolor privato, che il provato

 

Finiti comodi
i tempi di Caligola e Nerone
e di peggior Commodo

 

trascorsi i secoli inquisiti

 

Viviamo variabili

belli a gradimento

secondo parametri

di misura mai fissata

 

 

 

Abbandonato l'istinto all'amore
siamo allo sbando, tutto
è lasciato al caso
... non sentiamo. Quasi nessuno

 

Dai ricominciamo

 

 

abbattiamo e ricostruiamo

dall’io

e dal noi.

 

Trattengono il respiro
di poesia le immagini, giungono

sino all’angolo previsto

poi mutano, per parlare d'altro

 

La mala non sorge come il sole
insorge nel continuo belare
della pubblica somministrazione
del proprio medicinale