blog di ariele57

divide in due l'onda

la prua di una barca,

lei il liquidio penetra

 con la smania dipinta.

ma non s'accorge che non è sua la forza

ma di chi soggiace.

è lui che permette incurante

le righe bianche sul blu

padrone del tempo e del momento.

illumina a giorno
e scaccia la malinconia
e diventa lente per i pensieri stanchi
e solo per immergerti nei sogni la spegni
ma per rendere forte
il chiarore del giorno nuovo che nasce
la riaccendi,

"ai confini
ho condotto
il mio cuore,
raggio
colmo
d'azione,
non più solo,
suole sfatte
d'immensa
libertà,
nel tuo mirar
ali socchiuse,
culla d'amor."

dai polsi lo capto
richiama da un filo d'antenna
 che non trasmette
e canta al vento
uno sciocco fringuello
sfidandolo.
io perduta
qua in solitarie ore
ingoio salivamenti
su di un caldo che arriva
 sboconcellandomi.
ed i pensieri sono fusi
che tentennano
tra sani propositi

non tramonta la luna
in rosato attende il tuo verso.

ferma al fronte,
afona
sul sorgere del giorno,
non vuole lasciare solo
quel lembo antico,
e il cielo
riempie a specchio
con il solerosso.

unito è l' infinito.

 mi sento
 come in punta di forchetta
 pronta a mordermi,
si è bocconi
 in un mondo capovolto
finchè avremmo fame
 sentiremmo primordiale
 quel brontolio unico che giunge
per riconoscerci fratelli
in un unico piatto

dae nos
un' ocrada,
pur'abberu
ene aghera
semus prughere.

dacci
un'occhiata,
è vero
senza aria
siamo polvere.