Scritto da © ariele57 - Dom, 15/05/2011 - 21:34
Giungi a riva ritmando
con un moto di sensi,
non importa se tra silenzi o schiamazzi.
D'onda in onda ,senza fine.
Ti poggi in un solo istante
dai e prendi
t'immergi
e ti doni alla spuma,
la segui ,ripeti,ripeti ,ripeti
insegni,
Comprendi? dici.
vedi la vita è d'acque,
viene,si ferma ,parte.
Nel lontano orizzonte sparisce.
Tu maestro sei
io incapace d'accettare i tuoi segni.
nella semplicità dei tuoi versi dovrei comprendere che siamo immersi.
Ma nell'arie dei momenti densi
tu non ti stanchi,sei li e guardi
il moto ondoso dei nostri sentimenti
che non si posano.
noti allotra che ti siamo figli
tu specchio simile dei nostri anni.
Quando ci giunge il sereno posiamo l'adagio,
godiamo del momento,
ma nell'attimo dell'oblio
ci sibila un tormento
di andare nel vuoto
all'a ricerca d'altro.
Cosi l'uomo ,non contento del piccolo chicco
da bonaccia,
nel nulla crea tempesta.
Dal fondo porta a galla
miscugli d'alghe e di sporco,Si lo so , si lava anche l'intimo
ma nello sconquasso non vede più il porto,
nemmeno l'orizzonte
e l'animo umano abbiamo sommerso.
Una fatica dopo tanto penare,
e ti chiedi perchè , risposta c'è .è in noi la paura di lasciarsi andare
al sè.
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