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blog di amara

solo il rosso

 
Finite le meraviglie che scatenano iridi sulle cascate
che smottano la terra di ogni viale
e rovesciano il mare in cielo
mentre il cielo naviga sotto i piedi scalzi
 
non rimane che desiderare una mano
a imbastire il piacere tra i capelli

marianna

 
le carte gualcite nell'orlo della manica
confondono i semi
e non so più se gioco fiori o cuori
quando le sbatto sul tavolo
per una nuova mano
 
gli assi
sono comunque finiti
 

bug

 
 
rimpatri illusori in ologrammi
di luoghi (non si inganna il silenzio)
 
l’odore ancora vivo
aggrava il sur-reale
 
questa miniera di tristezza
e cose
trapassate all’inutile

a volte

 
 
passarsi con gusto la lama
di un tempo trapassato sulle labbra
risveglia il presente in modo indicativo
 
 
 

diade

 
è accolto il sole nel palmo
che ombreggia un occhio
 
l’altro -chiuso-
aspetta il suo turno
mentre una scapola tenta il decollo
nell’istanza di promozione ad ala
 

lazo lasco nel dehor

 
 
spiegano l’anello imperfetto
tutte le parole a perdere
che sforzano ancora comprensione
 
seguono le movenze della corda
arrestandosi sul nodo
 
a tirare e stringere si avrebbe poi

c'est moi

 
sono io, labbra di mora
io, carne morbida di luna
sono io, quella che graffia in viola
e poi sorride
quella che fuma mentre gode
e chiede ancora
 
sono io, si, che sbavo segni
e lascio al tempo il suo lavoro

di temporali

 
Troppa perfezione nel cielo
 
la noia delle ore scandite alla terra
in profili neri -precisi-
dall’ineccepibile cadenza del sole
 
l’aria immobile trasuda segreta  un temporale
 

pensiero semplice

 
cammina  con me su questi vecchi asfalti
ridendo ai fossi e ai sassi
appellandoci al buio dei boschi stretti
navate d’ombra sulle nostre radure
 
ancora due passi e un sorriso
altri due e baci d’inferno

7/3/12 (diario)

 
 
Inattuabile allestirne una pira
quindi separo cose per la via del macero e cose
per una bara di cartone
 
il pegno è attraversarle tutte
 
Sulla scena del matrimonio
mi guardo le dita nascondere due volti

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