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blog di amara

Venus in furs*

 
 
C’è  bisogno di un ritmo acido
per sciogliere  il corpo molle
del pensiero
 
entra con dolore nel nodo
poi su per tutte le calcificazioni
a staccare fossili
rimescolandoli al mare

un momento

 
 
Era per dirti le cose che già sai
che ti stavo cercando
-so che ami ascoltarle e riascoltarle-
ma mi ha distratto quell’odore di freddo
che fa della finestra di casa
legno morbido di lana

flash back

 
Un tintinnare di madreperla ad ogni aria
disseppellisce giorni 
 
Il tempo abbandonato all’erba
 
A guardarlo dall’altura dell’amaca
non catturava attenzione

Gentleman agreement

 
 
Era un’escamotage, o un’escargot, non so,
non ho mai imparato il francese,
cosi sfodero i denti a forma di sorriso
e li spiano a mirarti le sicurezze
tutte lì a spostare l’aria nel petto
verso l’orgoglio.

tastevin

 
confido non abbia mentito il legno
la barrique
e sia stato davvero rovere
a invecchiare i giorni piccoli
 
perché lo spillare è incrinato nel dubbio
di un sapore guasto
che non  conceda altro rosso

i 5 minuti

 
Tempi di convenevoli e fronde
dal gazebo al via vai del cancello
 
Ma tu affonda
la mia nave di certezze
che mi fanno così sicura sul ponte
di assi fredde
una per una, sole

pensieri

 
 
si può raccogliere in piccoli morsi
un certo senso d’amore
che fa come i treni alle stazioni
 
dopo il cigolare dell’ultima ruota
rimane
nel  sapore di ferro dolce

incroci

 
di un senso astratto
è percezione senza paura
il volo raso sulle quinte
 
recinti
di seduzione tiepida
 
alzando gli occhi
il vuoto:
 

brusio

 
Il sapere del giorno
porta alla notte una manovra in più
tra i due lenzuoli
 
Forma la piega scomoda dietro la schiena
e istiga il gesto sbagliato della testa
che mette in fuga il cuscino
 

aujourd'hui

 
 
arenata tra queste mura formidabili
non scalpitavo brecce

 
ma ho rimesso il mascara impaziente
-so che non ti dispiacerà-
smetto di darti nomi aulici quando non ci sei
e torno a bagnarmi negli sguardi

 

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