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blog di Alessandro Moschini

Tu che sei miele

Tu che sei miele
e che nascondi al mondo
il nettare scandito
di un secondo
dietro un sorriso
un battito vitale
tra i baffi disegnati
a carnevale
di gatta dolce
e diavola la coda
ad innescar la miccia
e il desiderio esploda.
Sento il tuo sesso dolce
scendere come vino
morbido giù per gola
di gusto clandestino.
Cingo le braccia attorno
al tuo bel corpo nudo
e ho mani curiose e audaci
che sui tuoi glutei chiudo.
Or che sento i tuoi umori
profumati in segreto qui
Dammi i tuoi seni,
gli occhi, la bocca...dimmi si.
 

Il secondo cerchio

E ti ammiro di Luna
e il suo raggio
a spaccare la notte
e a interrompere il buio
affacciato al tuo crine.
 
Luce a ricamare
gli orli dell'ombra
ad insinuarsi monella
tra la divisione geometrica
delle tue natiche nude.
 
Tu che sei Alchermes
venuta ad intridere
il pandispagna dei miei occhi
e maliziosa sorridi e ricambi
il mio golosastro pensiero.
 
Ridono il mio cuore e il mio ventre
nell'ammirare voluttà e peccato
che sgorgano a cascata dalle tue ciglia
a inondare i miei istinti
scatenati dai tuoi facili profumi.
 
E adesso amami
nel possesso sfrenato che grida.
Accoglimi e tienimi dentro di te
prima, durante e dopo l'uragano
invasore, inondante e grondante
dalle tue nude sponde.

Dove il mare urla

Là dove il mare urla
e il tempo speziato
scorre inebriante
al profumo di mele verdi
ho fermato i miei occhi

La muraglia di vento

Come un castello
dalle pareti e i pavimenti
tremanti di rena
ad invadere e bucare gli occhi
questo tu sei.
Fotografia dell'anima tua nera

Sulla tua schiena

Silenzio assoluto.
Play Rec.
Il metronomo parte
e con esso le dita

Poesia in cuffia

Suoni ovattati ed affascinanti
come un pitone
attorno ad un corpo di donna
mi spingono in questa strada stretta.
La musica ha lo stesso profumo

Love over gold

Passi fugaci
come topolini che corrono
sui tasti di un pianoforte
avanzano sull'ondeggiare dolce

Il sorriso del baratro

Guardami
dentro a un vento al passato
di un incerto presente
aggrappato con una mano

Il dono

Scriverò parole nuove
e le lascerò fluire
su di un tappeto di note notturne
ad addormentare i miei sogni
rimboccati sotto le mie ciglia

La testa e la coda

Piatto come una sogliola
questo è ormai il nostro vivere.
Imprigionati in noi stessi
viviamo comunicandoci
attraverso un alfabeto di dubbi

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