Scritto da © Alessandro Moschini - Gio, 24/02/2011 - 01:48
Suoni ovattati ed affascinanti
come un pitone
attorno ad un corpo di donna
mi spingono in questa strada stretta.
La musica ha lo stesso profumo
forte e inebriante
del caffè lungo i vicoli di Napoli.
Tamburi....
La mia mano si posa sulla maniglia
ad aprire lo scrigno dei miei desideri.
Sono felice
come un bambino
che stringe tra le mani
un barattolo di Nutella da cinque chili.
Ci sono profumi inconfondibili
e senza tempo
come questo profumo di album
che viene su come caffè dalla moka
scorrendo una dopo l'altra
le copertine di ogni scaffale.
Una cabina dalle pareti morbide...
Chiudo la porta dietro di me
lasciando fuori voci e brusii
li sigillo fuori dalle mie orecchie
dolcemente abbracciate dalle cuffie...
Schaff....
La puntina atterra sul solco
lo espugna ad ogni giro del piatto.
Tamburi...
caldi di dolby, di valvole
e di adrenalina che sale
fino allo sfumare del brano
e poi un altro e un altro ancora
e la fine del solco.
Clac....
Il braccio si alza e ritorna a riposo.
Allargo lentamente le cuffie
a liberare le orecchie
beatamente prigioniere
fino ad un secondo fa.
Con gli occhi che brillano
accarezzo la cover.
La musica è finita fuori
ma continua dentro
dove il cuore in silenzio gode.
come un pitone
attorno ad un corpo di donna
mi spingono in questa strada stretta.
La musica ha lo stesso profumo
forte e inebriante
del caffè lungo i vicoli di Napoli.
Tamburi....
La mia mano si posa sulla maniglia
ad aprire lo scrigno dei miei desideri.
Sono felice
come un bambino
che stringe tra le mani
un barattolo di Nutella da cinque chili.
Ci sono profumi inconfondibili
e senza tempo
come questo profumo di album
che viene su come caffè dalla moka
scorrendo una dopo l'altra
le copertine di ogni scaffale.
Una cabina dalle pareti morbide...
Chiudo la porta dietro di me
lasciando fuori voci e brusii
li sigillo fuori dalle mie orecchie
dolcemente abbracciate dalle cuffie...
Schaff....
La puntina atterra sul solco
lo espugna ad ogni giro del piatto.
Tamburi...
caldi di dolby, di valvole
e di adrenalina che sale
fino allo sfumare del brano
e poi un altro e un altro ancora
e la fine del solco.
Clac....
Il braccio si alza e ritorna a riposo.
Allargo lentamente le cuffie
a liberare le orecchie
beatamente prigioniere
fino ad un secondo fa.
Con gli occhi che brillano
accarezzo la cover.
La musica è finita fuori
ma continua dentro
dove il cuore in silenzio gode.
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