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algoritmi di tempo si alternano
tra fughe e ritorni
caselle nere e rosse
disegnate sul cuore

vento
che cambia continuamente direzione
irrequieto
non sa dove andare

vai
vieni
sparisci
ricompari
mentre io immobile
aspetto
per colorare
un nuovo quadratino
in questo algoritmo del cuore

sguardi ansiosi di occhi velati da liquidi cristalli
rimandano immagini di volti dispersi tra la folla
l’attesa di te finisce nel tempo che intercorre
tra la malizia del verde di due occhi di giada
e il nero fuoco del mio sguardo che li incrocia

ora si asciugano le lacrime represse per ritegno
l’amore dimentico è perso nel volger di un attimo
come in un gioco di specchi che si riflettono
così occhi diversi raccontano una nuova storia
dove l’attesa dura solo il cenno di uno sguardo

il 24 - 25 e 26 settembre sul sito  (tag: eros by night)

Perdersi
va bene
se siamo insieme

mano nella mano
non ho paura
finché mi stringi
nella notte
le mattine
e in tutti i nostri attimi insieme

perdersi
va bene
se siamo tra le coperte
è facile perdersi nei tuoi occhi
tra i tuoi baci
le carezze
ti prego,
perdiamoci ancora un po'

non resteranno tracce
dei giorni solo parole
scritte sull’acqua

a risalire le ore
del sangue
il vortice del vuoto: solo le stimmate
parleranno
dell’amore che hai dato

Per la prima volta sul nuovo sito. Invece dei miei soliti versi, voglio riportare alcune frasi di Diane Setterfield, tratte da "The thirteenth tale". Esprimono un'idea che sento nel profondo dell'essere, una verità assoluta che chiunque ami la parola scritta certo condivide con me. Leggi tutto »

chiudemmo sipari di un perpetuo io
di stanze e pesi d’aure sostenute
da stecche e da finestre con vista sul catrame

ho qui una foto, con persino il numero di casa
gerani sulla destra, il vecchio, il bambino

ma non la so raccomandare, adesso
mentre corre l’anno e viene messo in palio
l’anello di uno scrivere mediocre
di una fretta in conto che consuma
l’ultimo solitario dal bicchiere

chi sono le parole? di quale io?
di noi s’aggira sangue sulle dita
e sulle dita lì mi vedi
lì, ti vedo

Ancora una poesia di Danila:

LE PAROLE

Ho vomitato fiumi di parole
Che scorrono via come perle lucenti,
che mi ricoprono di ghiacci perenni,
che mi riscaldano come fiamme rosse.
Ho vomitato fiumi di parole,
il ponte sottile
fra il mio cuore
ed altri spazi

Danila Corlando

La festa impazza tra le vie della gioiosa città avvolta nella notte.
Giochi di luci artificiali rubano gli scettri a stelle taciturne, remote, malinconiche, inermi.
Gli schiamazzi e le risa di una folla in tumulto privano la sera del suo regale silenzio, rompendo la maestosa armonia di una luna sul lago e della candida neve che, a fiocchi, accarezza il gelido cielo invernale. Leggi tutto »