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una tournee infinita

un ultimo inchino mentre il sipario si chiude alle mie spalle,
un timido applauso, per stanotte lo spettacolo è finito
quattro stelle infreddolite lassù, in un cielo ormai rabbuiato
stoicamente hanno resistito fino alla fine

la luna se n’è andata non ha retto all’istrionica recita
interpretata da un guitto ormai aduso ad ogni parte
smessi gli abiti di scena rientro nel camerino
di quell’incerto teatro viaggiante che è la mia vita Leggi tutto »

L'ultima lettera

ho strappato anche l'ultima pagina
evidenziando e cliccando canc
d'ansia vergata con inchiostro azzurro
carattere Times New Roman corpo 12
continuamente corretta nei lemmi
refusi strani tri e monodoppie
quella dove mi dici i tuoi mille
1000 + sza xche
non va bene non mi piace
nn v bn nn m pce
contro miei cento nani forse...perché.
Mi resta in mente quel correre
delle parole sullo schermo bianco
così mentre s'allon

Parrucche

Il phon non è un vento del deserto
ne il verde acqua un colore ..in...
quest'anno solo parrucche rosse!
Io mi rifiuto di metterle ho troppi capelli
sciolti sbrigliati spettinati caramellosi
come i rasta, allora gangia, olè, avanti
parrucche multicolor fatti una scelta
fatti uno spinello a bello, parrucche,
le vendo sciolte di giornata fresche ed in marinata
parrucche per tutti i gusti e per tutti i prezzi
pazzi si fanno di tutto al giorno d'oggi
ma che cosa sanno loro dei capelli<

Spente vetrine

Laggiù è la piazza dove a quest’ora vive di spente vetrine fedeli
e i primi tre lampioni hanno in dubbio favole spente da difendere
nel cuore al suo turno di saper parlare tra le stampe giacigli dei barboni.
Confuse per ogni tetto alcune ore di sole nella scatola all’alba s’iscrivono
hanno radici in manette di purgatorio e di paradiso nel chiederci notizie.
Anche lo sguardo è in maschera e a capo chino il silenzio in rumore
quel sempre deserto per gli inganni oltre i vetri spessi raggi che infiammano
d

Che ne sai.....

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Il Grande Capo e la tempesta

L'odore di terra bagnata avanzava, facendosi sempre più pungente.
Il capo della tribù osservava il cielo attraverso i suoi occhi neri e profondi, dipinti sul viso dai solchi delle rughe, le quali infondevano alla sua espressione sapienza e saggezza.
Prese una foglia da terra, ne tastò la consistenza e la passò sotto al naso per sentirne il profumo, poi si chinò al suolo e con accuratezza sfiorò con due dita la terra rossa, scoprendola già umida e pronta ad accogliere la pioggia. Leggi tutto »

Claude Monet Waterlily Pond


Claude Monet Waterlily Pond

Ubriachezza blues negli occhi distanti, farfalle di carta chimica fra gargarismi di rane verde petrolio o meglio sono spazzole blu pavone. Attillato contorno d'achirante aspra, ventre di sambuchella che avvelena decisa o forse no, son solo erbacce. Apicale bluff quel ponte curvo appena un po' più del Calatrava il maledetto. Un grappolo di glicini color divano è un pugnale allo zenit e poi sotto un po' più a destra della ninfea preferita da Monet, la sala giochi del lago, dove tutti , siore e siori, possiamo vincere un giro di tango sospesi appena poco sopra il filo dell'acqua, basta avere il vestito adatto, le scarpe da ballo, e quindi prendere la coda di volpe che ballonzola malamente e offusca i riflessi costringendo le palle degli occhi a seguirne il movimento sguaiato. E' il padrone della giostra che decide chi fa un altro giro gratis. Noi tesoro, facciamone due almeno, anche se paghiamo, che ci frega?
Manuela
 

Azzurrità

AZZURRITA’ presentata da Maria

E’ quella tua azzurra voglia di vivere
Negli occhi brillanti,
nei gesti veloci, precisi,
taglienti.
Così fendi il tempo
lo spazio,
con forza.
Lo sguardo già intenso
si fa più profondo,
piegato, all’ascolto,
poi lieto si sposta
ridente, fanciullo,
rincorre già un sogno
nell’aria, nel vento.

Danila Corlando

Un abbraccio a tutti voi.

Buona sera a tutti, sono lieto di poter partecipare a questo nuovo blog, SALOTTO CULTURALE. Grazie ghiro11.

un bocciolo di rosa, nonostante

un bocciolo di rosa tea giallo
è sbocciato folgorando il cielo, nonostante
l’arido sito dove la madre
amorevole lo ha nutrito di niente

l’amore tra di noi continua
con l’incipit dell’autunno, nonostante
il tempo inclemente del cuore
abbia appesantito i passi

l’anima ha ripreso a volare
lassù in cerca di nuvole, nonostante
il deserto della ragione ricerchi
nuova linfa a cui attingere

le dita tamburellano impazienti
attendono l’arrivo di parole, nonostante
il silenzio abbia ammaliato
il desiderio rimasto inespresso

l’incedere riprende ansioso Leggi tutto »

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