transiti
scombiniamo i piani, il taglio della siepe
da sinistra a destra, rimbocchiamo il centro
rimbocchiamo le memorie, l’intelletto
vestiamo i nomi, quale sondaggio, illusione stabile
vita da profeta o da strillone
al mercato verso le sette e un quarto
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lasciamo cadere i nonostante, strada facendo
in pegno al saggio, che tutto basta
tutto avanza di passo in passo, non importa
il gas che manca o una strafottente muffa
a provocare corti alla sua palafitta Leggi tutto »
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Tienimi la mano
Tienimi la mano
nelle mie più fredde notti,
quando ormai anche la Luna
è troppo stanca per cullarmi.
Alexis, Sorrow, penne a gel su carta
Alexis
25.09.2009
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Paradiso
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Mia Zigana
* L'immagine è di Tom Palumbo
Mia Zigana Leggi tutto »
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Spinta nel dolore
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A cena con Peter
“IL vecchio Micheal stava camminando per la strada (…). Si sedette tutto solo in una panchina per parlare con gli uccelli (…) . gli abitanti del sottosuolo comunemente conosciuti da noi mortali come vermi,furono eccitati da questa esperienza musicale e il loro re, che era un bavoso lungo
(Storia dell’Old Micheal di Peter Gabriel da Genesis, Il Fiume Del Costante Cambiamento).
Al preambolo iniziale seguiva il fiirioso canto evocativo di Supper’s ready (Genesis), accompagnato dalla dodici corde ed i fraseggi pregevoli di pianoforte.
La cena è pronta.
A cena con Peter.
Primo: pennette al sugo utopico.
Dialoghi scomposti, sproloqui alchemici contornano il pasto.
Una cena psichedelica in cui tutta la realtà si disperde nereggiata da Magog; empie monadi tinte di rosso vermiglioso.
Ospiti della serata, i sette angeli rivelatori di vizi e virtù.
Bene e Male.
Giusto o Sbagliato.
Chi può dirlo, chi ha, chi ebbe la presunzione di erigerlo a dogma!?
Secondo: filetto ai ferri “cultura media”.
Il giusto, la morale è una legge astratta impressa nella memoria collettiva.
(Young la chiamerebbe archetipo).
Il giusto fu deciso dai grandi avi mentori del passato nel senso comune ed in nome del senso comune.
Imperituro dura nel tempo coevo.
Il nostro è un patrimonio culturale che non sempre corrisponde a verità o certezza.
Vi è un divario di idee morali non indifferente in confronto alle altre esistenze conosciute.
Ne sono un esempio le sacralità della vita, il concetto di “dono”.
Si prosegue a Willow farm per pregustare il dessert.
Peter mi offre un delizioso tiramisù alla crema di mascarpone. Lo assaporo piano, temporeggio.
L’ aria è melodica a Willow farm, ogni cosa animata e non, sembra disegnata su un pentagramma a chiave di violino, di cui Peter e compagni ne sono gli esecutori.
I 7 peccati prendono forma corporea, si distinguono nella partizione in tonalità differenti, come nella Divina prendono forma i dannati logorati dal contrappasso.
In simbiosi io e Peter pensiamo alle dolci terzine del quinto canto.
La consolazione di un abbraccio, non smosso dalla bufera infernale che colpisce pietosamente Paolo e Francesca, ci unisce tenero.
Coronati al capo da petali arancioni, siamo spettatori indiscussi della favola esistenziale.
Astanti.
Il dolce accarezza la lingua con fare insidioso lasciando un retrogusto amarognolo sul palato.
È l’ora dell’apocalisse.
Dolce e Amaro, Bene e Male., c’è sempre un’antitesi.
L’una per convalidare l’esistenza dell’altra.
Mellotrom in crescendo depura i due rifocillanti con armonia stilnovista, magica e potente quanto i canti orfici.
Innovativa al rinnovo, depuratrice d’impurità.
“Tesoro, indossa la mia collana di perle, il mantello nero non serve più, Magog è andato via perdente. Vieni con me, la cena è terminata”
And it's hello babe your supper's waiting for you.
Hey my baby, don't you know our love is true
nota:
Essenziale è comprendere il valore degli oggetti verso cui son dirette le passioni.
La ricerca del senso di un atto compiuto..
"isoformismi"
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stasera non volo
ma stasera no, non voglio volare
i tetti della città a me sconosciuta
li ho visti e rivisti nelle notti passare
mano per mano con te anima muta
chiunque tu sia non ha importanza
mi attendi ogni notte nel buio profondo
del sonno che arriva nella mia stanza
e mi trascini decisa in un altro mondo Leggi tutto »
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peccato
Toulouse Lautrec Il bacio
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Avevo chino il capo
Avevo chino il capo Leggi tutto »
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il bianco di un autunno incolore
con gli occhi della memoria rivedo i pacati colori
che il cuore agogna da tempo per lenire tutti i dolori
il rosso brunito di foglie alla fine del loro percorso
i verdi e le terre di Siena testimoni del tempo trascorso
è dolce cullare lo sguardo tra i toni del lieve acquerello
che madre natura può offrire a chi sa godere del bello
a me che il tempo ha nascosto ricordi di tale splendore
l’autunno ogni anno rinnova ferite che danno dolore Leggi tutto »
- Blog di Franco Pucci
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