La battaglia
Li sento, sono i rumori della battaglia che mi aspetta.
Il ruggito dei guerrieri che, famelici, si preparano allo scontro, il cigolìo dei carri, lo sbuffare dei cavalli, i fendenti delle lame che rifulgono e sfavillano al bacio del sole, segno di buon auspicio. Gli arcieri affilano le frecce e fiduciosi le ripongono entro pesanti faretre, gli archi attendono solo di poter scoccare il dardo che porterà onore al nostro popolo, tingendosi di porpora e sangue di uomini come noi.
Mi chiedo perchè gli Dèi spingano gli uomini a scontrarsi. Sarà forse una punizione per la superbia ostentata nei templi da quei falsi sacerdoti che pronunciano invano il Loro sacro nome? Oppure è la desacralizzazione della vita che li irrita? Questo continuo sguazzare negli squallidi vizi della carne e dello stomaco senza curarsi di consacrare ogni respiro alla volontà di Coloro che vegliano il nostro sonno?
Gli Dèi guideranno sempre le nostre battaglie ed i nostri cammini, osserveranno il nostro spirito, placheranno i nostri pianti, vendicheranno le nostre morti e gioiranno delle nostre risa, eppure ci spingono ad una lotta fratricida... ma soltanto, io credo, per meglio comprendere il valore della vita, dell'istante, dell'attimo che adesso è respiro, ma potrà a breve trasformarsi in tanfo di cadavere e sangue.
Per questo e solo per questo siamo chiamati a combattere. Per assaporare il sublime piacere dell'esistenza che maggiormente si avvalora in presenza della morte, del suo imminente spegnersi.
Ma che volete che ne sappia io? In fondo sono solo una donna con un'armatura troppo grande e pesante per poter essere portata da sola.
G. Klimt, Pallas Athene
Alexis
23.10.2009
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Il mio cuore stanco
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Scialacquati giorni
Scialacquati giorni
in fotogeniche performance
di ragionevole anonimato
(ci hanno provato)
ma scorticato era il giardino
improbabile auriga di tosaerba
tenevo in realtà il timone del Pequod
impugnavo una lira, vomitato da inferi
fuori, su spiagge multicolori
salvando Euridici selvagge
orgiastico Siddharta
eresiarca di soluzioni accomodate.
Mi deprimono i nitori di Lalique e Swarowski
la gimcana
da pachiderma la faccio per chioschi
il cuore batte in trobadorici bordelli
fra sporche dozzine
e ramini con replicanti
fra i singulti, perduto, di Majakovski e Campana.
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Corrono nubi
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Una carezza
Il ricordo di una carezza
mi accompagna in questa notte,
dove la luna
è mia complice
e i pensieri vagano
senza trovare riposo.
Mi piace pensare all’amore
in una notte come questa.
Il tic-tac dell’orologio
risuona nella mia mano,
protesa ad afferrare il tuo amore
che profuma di fresca rugiada.
Franco
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D'altra pasta
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scarponi grossi ...
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La vita
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Colori...ancora colori
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nessuna propietà è privata
*
quando la mia voce
è stanca di parlare e di lavorare la terra
quando i miei occhi basilico appassito
sono due sassi taciturni
allora dalla tua bocca piena di debiti
si briciola un sorriso
e si sparpaglia
*
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