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Quante volte ho incontrato il venditore di zucche d'acqua

 

Ho incontrato tante volte
colui che vendeva l'acqua
dentro zucche con tappo intarsiato,
mi seducevano le sue parole
quando voleva offrirmi da bere.

La mia sete è sempre stata molto grande
come la mia voglia di vivere,
per questo  ho riufiutato sempre le sue offerte,
per combattere le mie battaglie
senzo dei e senza bandiere.

Ho incontrato sempre
quell'uomo
dalla barba lunga e folta,
mi ha raccontato le storie che io vi ho raccontato,
di donne e di eroi
d' avventure e poesie
e canzon tante canzoni.

Ho giocato a carte con luii
non ho mai perso davvero.

Che giorno è oggi?
Cosa dice l'oracolo della luna?
Dice che non ci sono più battaglie nella pianura
e tutte le siepi hanno perduto le more.

Ora è li
il venditore d'acqua
ha due cammelli con se
e aspetta.

Ho freddo questa notte
e poche coperte per il viaggio
la mia spada ha perso il filo
come i miei denti ed i miei capelli
però è bella la luna tra le palme
con le noci di cocco dove si nasconde un iguana
fuggito al suo destino
forse è stato più fortunato di me.

E' tempo
la luna è alta
è una bella notte questa
il venditore d'acqua copre il suo volto
e io copro il mio.

Quasi verde

Odo Tinteri Vele

Un pulsare d'ami affilati  precede d'arcobaleno, fogli arricciati e spumosi, tralci masticati, intrecci di porti all’ombra di pozze d'acqua piovana, vele inerti dal petto gonfio nei soffi d'insignificanza e di brezza.

Armonia in sacche d'un tempo breve, alle veglie, alle spalle, all'inedia, a nascondino gli occhi bendati. L'intento celeste rimasto sordo a novembre  è muschio umido d'approdo quasi verde.

Manuela

 
al mio amico Walter, in risposta al suo commento:
 

Ma se scrivo: "grigio, giallo, quasi verde", qui la parola prende il sopravvento sulla pittura. Il quasi-verde in pittura che colore sarebbe, come potrebbe rappresentarsi?

Dirty Anointed People

Devo fare luce su argomenti da rabbuiare, secondo i canoni della generazione x.
Maledette le mie libertà concesse.

Potrei mai limitarmi a dissentire
a vegliare sui miei diritti più inutili
potrei, saprei mai imprigionarmi con gusto
violando canoni che volendo m'appoggiano?

Potrei forse tenermi all'oscuro
dalle cadute che rendono ricchi
vorrei davvero barattare gli scopi
lasciando i mezzi in balia delle mode?

Magari, potrei crocifiggermi e brindare al peccato
potrei per stranezza esser chiamato Messia
ma si dà il caso che il caso distrugge
e la salvezza la lascio ai borghesi

Non ho

se non ho quello che voglio
la porta dei desideri è chiusa
non ho e non avrò le chiavi
per aprire la vita e viverla
cosa è stato il tempo passato?
quelle salse gocce che m'hanno
corrugato gote imberbi ancora
e scese poi nelle pieghe amare
d'espressione dicevano
che assaporarle faceva male?
quando contrarre un debito
era avere progetto futuribile
un laccio stretto alle caviglie
lungo abbastanza per girarti
e guardare quanta strada fatta
perché quella da fare
si perdeva all'orizzonte
una linea senza nulla dietro.
allora resto qui da solo
non ho lei non ho loro
non ho...e basta.

simboli

conosco il morso della luna,
la fase fredda che bagna l'anima,
i pensieri che diventano scosse
fino a diventare ossessione
quando la strada dritta si costringe cerchio.

sono il centro di una città inesistente,
cerco la terra, l'acqua, Dio, in foreste di simboli
o nella pura ragione del seme.

Vorrei portarti con me nelle periferie, nei tramonti,
nelle sabbie mobili, dove la verita' accetta e annulla
migliaia di  punti: indici di ritagli.

vittima dell'atrabile come un rischio in ombra
la mia mano scivola lentamente al suolo.
 

Notte di settembre

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Mi prende per mano
questa notte che non scorre
dove perfino la luna
sfilaccia il mio cuore
quando il pensiero
s’imbriglia lì
dove s’arresta e muore.
 
E mi ritrovo così
con la testa tra le mani
a contar minuti
infiniti i granelli del mio deserto
uno ad uno
scivolando tra le dita
svuotano i ricordi.
 
Si divarica la distanza sull’invisibile filo
calda rugiada
mentre attendo l’alba
che stenta ad arrivare
su questa notte gelida
senza più alcuna voglia
d’aspettare.
 
 
tiziana mignosa
09 2008

rabbia e vento ...

 
È il tempo degli eroi non capiti,
dalle idee che hanno una doppia faccia,
di una frase che non trova il giusto
collocamento nella vita ordinaria.
 
È il tempo dove   le gesta
malvagie sopravvivono,
e le buone opere vengono
seppellite con le loro ossa.
 
È  il tempo che le parole uccidono
i  pensieri muti ,pieni di soffi vitali,
dove uno sguardo si china ,
ed un amore ha paura di essere
affrontato.
 
È tempo dove l’ora si nasconde negli occhi
per non farsi scoprire
mentre tace la clessidra nel rompersi
e perdere l’essenza dell’anima 

L’angelo si sorprese del grande oceano

 
Il primo mattino è una misura che non ha tempo sulle nuvole
dove ogni volo incalza
e l’est lima alla bussola la ruggine delle direzioni
verso nuove rotazioni che s’iniziano.
 
Sono per tutta quell’ansia terrestre
che ingiunge a un guanto d’aria
l’arrampicata diagonale in fede all’ascensione
o lo stallo.
 
Qui per ogni dislivello un tumulto d’ali
scrolla nove cilindri Wright-Whirlwind
così mi scio in fumi opachi
al magico coraggio / delle bronzine in guerra agli oli.
 
Qui nessuna ruga ondosa
per i pistoni che fuggiranno in avanti al rostro l’aquila
e non ho battiti
su questa rotta d’acqua
e controventature sazie di sostegno.
 
Plano di randa dalle lunghe laterali vele
come un inverso Colombo senza gusci
traccio solchi di rumore che sarà del poi / il cruccio dei trasvoli
piango col ghiaccio che m’intrama ai nembi

la festa di San Rocco

Ho drappi di ciglia
a strapiombo
sul bordo della sottana
e occhi[i tuoi]
azzurre uova Fabergé
preziosamente cotti
dal mio pavoneggiare
 
Chè il culo di una donna
quando fa la ruota
può oscurare il sole
e imbambolarti come da bambino
davanti ai fuochi per la festa di San Rocco

Fuori e dentro

Mi viene da pensare
arrivata a questo punto
che magari avrei bisogno di un aiuto.
Contro questa pioggia forse
o contro quella che mi lava dentro
da quanto non lo ricordo nemmeno.
Nessuno mi aiuterebbe temo
a rinforzare le pareti della mia stanza
non saprebbe entrarci
non ha porte, solo finestrelle.
Fuori ci guardo dal suo interno
e non c'è posto per ospiti
la misura sono io soltanto.
I curiosi li scaccio
sempre sono stata brava in questo
prenderò mattoni nuovi e pittura
e rinsalderò la mia vita.
 

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