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Le confessioni

Voglio farmi un viaggio intorno alla mia camera. Voglio prendermi un the con Madeleine, dirigente di locanda. Magari inzupparci anche il biscotto, rimediando a tutto il tempo che ho perduto. Percorrere una terra desolata, raccogliere e fare collezione di ossi di seppia. Scrivere vari frammenti di cose volgari. Parlare con una regina di cuori e non per questo farmi tagliare la testa. Narrare la dolce vita trascorsa e veder nascere una vita nuova in me. Sono come le foglie d’autunno sugli alberi. Una bufera o altro possono spazzarmi via. Marcare due metri di profondità del fiume, navigando col mio battello ebbro. E scoprire quanto fanno male certi fiori. Io tabagista, confessarmi come un fumatore doppio.

(dicembre 2007)

 

Al mercato delle pulci

era l’alba delle rose
fatta di sepali e sbadigli:
un dondolio di verde sulle foglie

venti centesimi per il primo vento

e cartapesta di colori
tra tendoni a strisce e a fiori:
la vecchia grida l’ansia al cielo

venti denari per un pezzo di nuvole

e coriandoli di mare
sulle ombre dei tetti antichi:
il vecchio lucida passati cimeli

venti soldoni per un angolo di cielo

e  briciole di terra umida
nel controluce del tempo:
la bimba compra un cuore di cera

venti milioni per un frammento di luce.

 

Al mercato

C'è Maria con la comare
il suo nome Crocifissa
bancarelle di verdure
pomodori e rape rosse

fichi d'india e nocelline
melagrane e sedanini
quest'è il mondo del mercato
nel rione del mio mondo

fan crocicchio le signore
e raccontano le storie
fra commenti e risatine
alla fine tutte insieme

nulla passa per la mente
non abbiamo detto niente

 

Copyright © Lorenzo 15.11.09

passo a due

amava lei, con il ritorno di un ponte sulla pelle candida
ché aveva profuso sangue a tutt’altro altro amore
spegneva gli occhi come dialoghi d’acqua, fuori dai segni 
e la sua  luce sbucava diversamente bella, dalle stigmate
 
chiunque dovrebbe mettersi in ginocchio, chiunque
lasciare un fiore, anche il passante senza dividere il mantello
ma sommessamente inventare per il cielo, una ghirlanda

e il sole guardarsi attorno, farsi lume o mani di pioggia e
sollevarla, per dire  - balliamo un passo a due,  oh mia sposa

accordiamo il violino, la preghiera, il mazzo di fiori che falca la navata

 

boccheggio

(Amedeo Modigliani)
 
mi pesa lieve
sulla schiena
uno scialle di nostalgia
 
un afflato di canfora
sale
stordisce e dà il vomito
 
boccheggiando
addormento col sonno
i detriti di un sogno

 

 

Il ritratto più bello

Quante ti assomiglieranno,
quante donne avranno qualche cosa di te
Magari quella che camminava nel viale
guardando le vetrine,
oppure quella che ho seguito
strisciando nei muri.
No, nessuna era come te.
Allora sono andato ai bastioni,
perso nelle illusioni ti ho cercato,
ma anche li ho capito
che forse mai più ti troverò,
perché nel mio ricordo è rimasto
il tuo ritratto più bello.

Franco

La valigia rossa

la valigia rossa 3

Per anni sono stata custodita in una campana di vetro. Per anni ho tenuto stretto nel pugno della mano destra un brandello di pelle rossa.
Mi rendo perfettamente conto che c'era qualcosa in me che all'epoca non andava bene. Vivevo in un albergo alla periferia di Pensiero, una città allungata sul mare che aveva alle spalle una catena montuosa che scendeva a picco sulla strada di Pinta.
Eravamo in tredici nell'albergo; sette ospiti e cinque inservienti. Io ero la tredicesima e passavo la mia giornata a guardare quella massa di
carne umana che alitava sui vetri della mia campana.
Dal davanzale della finestra dove avevano scavato le fondamenta della mia sferica casetta, potevo contemplare un mondo trasparente come l'acqua mentre il tempo volava insieme al bianco che invadeva il cielo.
Il mio occhio quadrato aveva avversione per tutto quello che riusciva a immaginare di un mondo in cui il buio era solo emanazione mentale. Leggi tutto »

Non so

Mi provo a scrivere in automatico
musico di parole su invisibile rigo
a disegnare immagini nel sogno.

Ad occhi spalancati nel barbaglio
ricerco il fiore ch'è negato al mondo
ch'è oramai piatto nel cervello.

Presi da febbre di consumo tristo
avendo per misura oro e sesso
rari vi amano il vero, il giusto e il bello.

Ma non dispero che domani il verso
riporti alla sua essenza buona l'uomo
se a sè avere non vorrà nome diverso.

Quelle barchette di carta

è una ragazza infinita
come una donna antica
di crepe austere afflitta
dalle quali profumi di vita
sgorgano cantano e si riversano
sull'acqua torbida che soltanto
il riverbero del sole fa brillare.
Non ci sono snelle feluche
candide leggere vele su quell'acqua
al più barchette di carta bambine
di più romantici legni vecchi
di fatica quotidiana
che portano coi suoi canti
nei canali nei casoni
l'umanità che non s'arrende
al bruto bisogno d'ogni giorno.

Sorriso

In attesa di un sorriso
di un si
tra queste mura

tra pelle e cuore
nasce
il senitmento
bello dell'amore

scende la sera
tra foschie e nebbie
misteriose

mi nascondo tra le ombre
in attesa del tuo ritorno

nasce il giorno
e mi immergo nel ricordo
di una dolce notte
trascorsa
tra le braccia
della luna
illuminata dalle stelle
riscaldata
dal tuo amore

mi ritrovo seduta
senza tempo
vagando con docezza
avvolta dal tuo silenzio
felice in un giorno
che non conosce il tramonto!

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