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Panismi

 

Sono ubriaco del tuo odore
nel dolore del tuo non esserci
mordo il mio canto pallido
e spasimo in sogno le tue carni
come gangetico tramonto
selene cananea
io strame d'angeli
dal mio deserto rosso
pastore di ade
risata e urlo di fetida foresta
t'assalgo in vampiriasi
di nenie per zufolo e crotalo
sei il mio centro
ti scuoto mea domina mio giogo
ti rovescio a estatico mistero
di respiri di maglio. 
 

 

Il giorno in cui la Luna disse agli uomini.

 
Il giorno in cui la Luna disse a tutti gli uomini, riunendoli sul suo trampolino d’argento disteso sul mare come un punto esclamativo di stupore, che non avrebbero più potuta averla a testimone dei loro amori più sensibili e potenti, fu di una atrocità bestiale. Fu un momento di lutto coinvolgente.
Il cielo restò nero e come assenti le stelle caddero in un silenzio complessivo;  spensero le luci ogni sera e se ne andarono in altri cieli a parlottare.
Il sole ch’era atteso ogni mattina, smise di pergolare sopra il patio. Restava triste e come indolente lasciò che fosse poi la Terra a rotolare.
Gli uomini allora, e tra di loro i più giovani e superbi, presero a dirsi le ragioni di quell’oscuramento irreale. Finì persino a botte in qualche luogo ma poiché il buio era completo, qualcuno fece in tempo a rifiatare.
A nessuno venne in mente che la Luna in quanto donna aveva un cuore ampio ma delicato quanto un giovane papavero, né che i suoi crateri fossero intense piaghe di solitudine.
Furono allora le donne che da ogni villaggio materno della Terra si mossero come una sola grande volontà e raccolto ognuna un fiore notturno - che è un fiore candido con sette petali, foglie come mani levate al cielo e un profumo di calma e di purezza - si recarono nei punti d’acqua più vicini e lanciarono i fiori nella direzione presunta della spada d’argento che ogni sera la Luna sguainava in difesa dei giovani amanti.
Furono così tante che quel fiore sparì dalla Terra, pure se ognuna ne aveva colto uno soltanto.

Sono solo una stupida

Voce che riga il sogno di reale
mi ha ridato il respiro l ' altra sera
e la mia risposta colma dei vuoti
me lo ha risoffiato via...
perchè non faccio altro che
accostare il mio dolore
all' anima  rendendola pesante
perchè comincio a pensare che
l' amore non fa per me...
che i miei sogni son fin troppi
e troppo lontani
perchè il cielo e le stelle
possano raggiungerli
Giunta a preghiere
tento di ravvivare la fiamma
il desiderio e il coraggio
per lottare,
ma un soffio crudele
la spegne e
faccio sempre più fatica
a sentire il calore
A volte vorrei dormire
e spegnermi per un pò
per non pensare e stare qui
ad ansimare ...
perchè sono un' illusa
che difende il suo sogno
e se ne frega del conformismo
vado avanti a braccetto
delle mie sensazioni
nella speranza che non mi tradiscano
Vorrei che tuttò ciò,
quello che provo per te
quel chiarore di speranza
che mi dà leggerezza
per raggiungerti
e accarezzarti col pensiero...
non mi abbandoni
Vorrei sapere se 
camminare sull' acqua
verso gli orizzonti speziati
o se rubare al cielo
l' Immensità
sia possibile
con Te...
che già da lontano...
mi rendi Incredibile!

metamorfosi nascosta

"riciclata
un tempo addietro
presa dal periodo
di spirito confuso
  in sillabe contratte
nel cerchio meta -fisico
poi invenzione o reale
ma importa l'arrivo
di un'altra me, medesima,
ricercata,ritrovata
nascosta,in attesa,
e poi esplosa nell'intimo,
quasi silente lo scoppio
deflagrazione mentale,
riconoscimento
immediato
riflessa volontà
al di la dell'apparenza,
completa coscienza
di lei che sono io,
e la gioia di non aver perso
la parte più vera,
accarezzo un sorriso
dell'inizio del nuovo."

Indecisione

forse dovrei dirti che ti amo,
ma non ne sono sicuro

forse ho ancora qualcosa da darti,
ma non ne ho troppa voglia

forse se quella volta…forse,
ma è passato tanto tempo

non mi ricordo più…forse…
ma tu chi sei?
 

il senso della vita

 ... Quando la tristezza
ti attanaglia 
guarda fuori 
dalla finestra ;
se non vedi 
il mare non
è detto che 
non ci sia. 
Forse, 
il mare è
dentro di te ;
forse sei 
troppo impegnata 
per ascoltare le onde.
Ascoltarle è prezioso ;
per quanto parlino una 
lingua diversa dalla nostra
avranno sempre qualcosa
da dirti.  

Luna

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Ssssssssssssss!
La luna
ascolta soltanto
quando taci.
 
Sarà
il vento
a dirle
di
me.
 
Riflesso d'acqua
su specchio
antico.
 
Lucida opacità
di un sogno
intrappolato.
 
 
Orofiorentino

Blanda speranza

ehi...tu...blanda speranza
che lenta svagata lenta
cammini sulla battigia grigia
scuoti indietro il crine lungo
come a scrollare pensieri tristi
ad occhi chiusi guardi il sole
che ti bagna di calore e luce
dimmi della tua pena che vedo
asciugarsi sulle guance glabre
raccontami di quel dolore
che punge l'anima e muto
s'accascia schiantandoti
irresistibilmente.
consolami che lo conosco
passa per me su questo lido
ogni minuto ora giorno mese anno
e munge dai miei pensieri
quel poco di amore che c'è
rubandomi quello scampolo
di sogno che mi faceva gioire
mi lascia il tempo che fugge
e un pensiero ormai senza parole.
 

Esercizi di Simmetria Elettiva

 

 

 

 

 

 

 

 
Pettino scomposte
le frange d'inverno
che argentano i giorni,
nei pensieri vaganti
al confine dei sogni
con l’anima tersa.
 
Pianto di volpi
su profili di roccia
dalle ali di drago,
spento il fuoco
nelle parole del petto,
inquieti fantasmi
d'ossidiana sbocciati,
rimane un golgotha
da vestire di bianco.
 
Tra le sete del Sole
il ricordo di petali in volo
da fiori di pesco arresi,
nel suono del koto.

 

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