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Cheyenne

Becco sale 
ali di piombo
tresche infingarde.
Secondo me tu sei uno che..
Fosse bianche
gli sguardi
le pistole

Lussuria & dolcezza

Il desiderio si accende
al solo pensiero d'incontrarti
e immagini di lussuria e dolcezza
invadono la mia mente

La tua pelle si scalderà
al passaggio delle mie carezze,
e le tue labbra
saranno dolci sulle mie.
Ci avvolgeremo con le braccia
come morbide coperte d'erba.
Salirai su di me come un'onda sugli scogli
e lenta e calda scenderai
baciando ogni parte del mio corpo.
Le tue labbra cercheranno
fin dove le lascerò andare…
Io ti guiderò verso il piacere
e poi ti lascerò
solo per sentirti gridare il mio nome.

Franco

scivolo via

dentro la scia
ricordo è acqua,
ha un suo ritmo d'onda...
un mar morto
cosi salato
che non evapora...
perchè è ipoderma
nativa coscienza
senso del sè...

ma scivolo via
nascosta
in una lacrima .

sparisco
dal fuoco
ormai spento
del tuo sentimento

come una lucciola

 

I ghirigori del Tamigi

 

Il Tamigi è sempre stato scontroso
con i suoi ghirigori allucinati,
Marcy mi raccontava i suoi amori
con i suoi capelli tinti di rosso
e il suo vestito di mille colori.

Marcy e i calzini colorati
Marcy con le sue storie mezzo inventate
per il fumo che compravamo ai cinesi
mentre Ringo Star accudiva sua madre.

Ma io non le ho mai creduto
quando mi parlava d’amore
per i suoi denti troppo bianchi
e quel modo di baciare sulla destra.

Ho capito tutto nel Pub
con il bicchiere di caramelle alla frutta
spegnendo la mia ultima sigaretta
sbagliando l’ultima freccetta..

Quel giorno ho capito che era tempo
di tornare nel mondo delle mie viti
con tutte le cicatrici del caso.

Il Tamigi gocciolava delle sue ultime bugie
tra alghe rosse e fotografie
quel giorno era già tardi
i miei venti anni
erano finiti
quel giorno era già tardi,
Jhon Lennon suonava Yesterday
 

 

Naufrago

Rimane la mano tesa a gridare
ramo o radice del tronco
travolto da tempestose onde
sospinto a riva ghiaiosa di lago
morto ormai legno di monte
cui il vento con lieve soffio
più non scompiglia le fronde.

Senza limite?

A volte mi chiedo il limite di sopportazione delle persone. Fin quanto potremo stare a guardare la pioggia caderci addosso? Fin quanto potremo asciugare le nostre lacrime? Potremo mai fermarci e pensare? Un posto fuori dal tempo ma dentro al Mondo... fin quanto potremo continuare a cercarlo senza avere risultati?

 

Stellasenzacielo.

Goccia

Intrappolata nella goccia dell'instabilità, mi sento cadere e attendo l'impatto con il Mondo. La nuvola mi ha lasciata cadere. Mi ha lasciata volare. Ma non capisce che io le ali non le ho ancora? E guardo il cielo, impotente, lasciarmi precipitare. Ma so che questa mia caduta sarà la mia vita e quando davvero arriverà l'impatto con il resto del Mondo, allora...sarà la fine.

 

Stellasenzacielo

DOMENICA AL TRAMONTO ( Santa Caterina di Pittinuri)

Datemi qualche passo in più – white blues (tentativo)

 
Datemi qualche passo in più
oh, datemi qualche passo in più
non chiedo altro perché non posso
oh, datemi almeno un passo
 
Non voglio che sia come una corsa
(hum) non ne avrei tutta la forza
quindi datemi quel passo in più
(hum) ragazzo, salta sui tacchi anche tu
 
Ho detto che vado fino a lassù
(hum) devo salire salire sempre più su
Quanto è bello il signore del settimo piano
(hum) le scarpe di vernice e le monete in mano
 
Ragazzo, non hai che pezze sul culo
(hum) E’ la vita che dà calci da mulo
Datemi adesso qualche passo in più
(hum) Datemi almeno un passo in più.
 
Finchè il signore del settimo piano
avrà quelle scarpe non mi darà la mano
(hum) Allora io voglio andare più su
Datemi almeno una moneta in più.

di miao in miao verso l’eterno vortice di un tempo cane

 

pops and paps, 1953 - ursula schultze-bluhm

boh

... Ho sogni da gatto. Salto sul palcoscenico notturno, rischiarato soltanto dalla rotondità quasi perfetta della luna e mi sbizzarrisco con una serie di propositi che consegno alla sacralità della notte. La verità è che l’anima rock mi spinge alla performance artistica, dove donarmi alla sola folgorante impresa di strafare nei pezzi della mia unica e sacrilega follia.  E pensieri da gatto. Soffiosi e graffiosi, pieni della presunzione felina d’essere al centro d’ogni sequenza e disastro. Sanguinolenti segni di un colpire veloce, di lingua risposa, d’unghia frenetica. Individuando tutte le vittime predestinate e tante altre ancora. E pelo di gatto, che diventa irto ai nemici e facile alle buone mani delle carezze che pretendo. Morbidezza da rotocalco, fantasia da grande sognatore. E come gatto muovo le coscienziose verità a mio uso e consumo, proponendo tutta le giusta pietà e tutte le più ingiuste falsità. Ma sono nato per muovermi nella notte delle bugie, dove tutto diventa ambiguo, tutto ha sembianze e niente è veramente quel che sembra. Perciò mi affido a tutti i sensi oltre ai cinque consueti, che è risaputo un gatto ha tutto oltre.

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