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I guerrieri al tempo dell’amore in guerra

 
Si fecero metallo quelle pietre
evaporando ognuna nel tiraggio:
straziata l’aria che ne fu respiro
e maleodore d'ansia.
 
Potevamo fare corse

Strani giorni

Strani giorni ci hanno catturati. Strani giorni ci hanno confusi. Ed oggi è uno di questi. Uno di quei giorni dove sei capace di confondere i tuoi migliori amici con alberi...le canzoni della tua vita con cinguettii di uccelli...i tuoi libri, letti e riletti, con fiori sparsi qua e la...gli occhi che ti hanno cambiata con l'azzurro del cielo...Strani giorni ci hanno catturati. Strani giorni ci hanno confusi.

Il tempo

Mi perdonerete se ripropongo testi già pubblicati su vecchio rosso ma come già detto, ho piacere di aberli nella bella raccolta che avete creato per noi (blog di) dove trovo tutto:

               Il tempo non perdona.
Ciò che il pensiero ti detta e non lo realizzi subito, non ha più senso farlo domani, le condizioni ambientali saranno mutate e l’effetto desiderato non ci sarà più.
Questo tempo che sembra immobile è invece velocissimo e non c’è posto per il rimpianto di non aver fatto.
Bisogna sempre mettere in atto ciò che il presente ci suggerisce, forse anche sbagliando, poichè le occasioni non si ripresenteranno.
Il tempo che passa lo intravvediamo nei segni che solcano i volti delle persone che abbiamo conosciuto un tempo e che rincontriamo a distanza: in quei segni leggiamo il percorso della vita.
Dobbiamo imparare a godere del presente e vivere con serenità quello che ci offre.
Un occhio al futuro ma senza lasciarci troppo condizionare al punto che non ci accorgiamo di esistere. Proiettati come siamo a quel futuro, non ci accorgiamo di chi o cosa ci passa accanto.
Da chi ci passa accanto dobbiamo imparare a cogliere e a dare come buoni compagni di viaggio. Un viaggio che si compie una volta sola.
Non sappiamo esattamente qual’è il momento per prendere e quello per dare. Fare attenzione a questo, sarebbe come tenere la contabilità del nostro cuore riducendo il tutto ad un arido fatto di somme.
Questo deve essere un gesto istintivo. Quando è necessario avvertiamo naturalmente quella sicurezza che ciò che stiamo facendo è bene.
Sentiamo il nostro compagno che ansima, ha il fiato corto e senza che se ne avveda, mettiamogli una mano sotto il braccio e aiutiamolo a proseguire il cammino.
Così quando avvertiamo di essere stanchi e le forze ci vengono meno, senza sentirci umilati, accettiamo il braccio che ci viene offerto e proseguiamo, certi di far felice anche chi si è soffermato ad aiutarci.
Il tempo costantemente batte il suo ritmo e l’oggi diventa subito domani, quel domani che ci attende per permetterci di sempre ricominciare.     
                                 Maria Dulbecco

Ritornerà- poesia

 

 

 
Ritornerà il bel tempo.
Nell'aria, primizie di foglie.
Odori di fili d'erba
nudi piedi sulla terra
e i fiori rifioriti.
Ci libereremo dei mali
la mitezza sorvolerà rancori.
Ogni giorno sarà pieno
il sibillante disincanto
non renderà vana
ogni prova di
tornare a vita nuova.
Torni la primavera
a ridare speranze
noi, della bellezza trascorsa
in silenzio osserveremo
il grande cielo
e rideremo ancora.
Come fragili pianticelle
alzeremo le spalle curve
per immaginare ali
libranti oltre
la morte
la guerra
il ruggito della belva umana.
st.

trascorro ore sulle cime

Penso a te ,è Novembre,
mentre le lontane fortezze
fanno cornice all'orizzonte.
Hanno un lato nero catrame
solingo versante Leggi tutto »

Di lei la rosa.

se l'amor con cui ho coltivato

giorni e notti amorosamente
la rorida rosa che non colgo
facendola trepidante e lieve
nel suo profumo insuperabile
ardente nel colore carnoso
fa felice chi l'ha dona e chi la riceve
scorderò con una stretta al cuore
la seta dei petali e il nettare che
dal suo calice oniricamente bevvi.

Amore che va.

quando consunto finisce

quell' arduo sentimento
che un cuore affaticato
aveva fatto germogliare
come le foglie del salice
grondano dalla rotondità dei rami
la brina a terra mestamente
per la curva dei sensi cola
la nostalgia dei giorni
come lacrime sulle guance.

la gentilezza

 
quest’alito di dolce melodia
che si posa sul cuore come brezza
è forma d’arte che come poesia
scivola dentro con una carezza
 
è la virtù di chi sa pazientare
e di speranza si riempie il petto
e in tutti vede un cuore da toccare
se ci riesce prova gran diletto
 
chiamarla educazione è restrittivo
impartita ci viene da bambini
la gentilezza invece la troviamo
già dentro l’uovo da cui fuori veniamo
 
cortesia , disponibilità , belle maniere
buona creanza nobil galanteria  
son sue sorelle che di lei van fiere
camminando con lei per ogni via
 
premura ed attenzioni ella produce
si veste di modestia ed umiltà
la sua frequenza a gioire induce
è cosa rara in questa società
 
non tutti infatti la sanno cesellare
e d’arroganza si mettono il cappello
se solo un poco sapessero apprezzare
il mondo certo sarebbe più bello
 
e quando incontra la sua eterna nemica
la cosiddetta maleducazione

Pietra

Bisogna imparare a leggerla la pietra
nel suo grigiore largo ha segni e macchie
tracce di muschi vivi e vita morta
ed una al primo sole pare chiamare
a decifrare la lingua della roccia:
accoglie terra nelle crepe madre
e brilla il verde come a coccolare.

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