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Non naturale, sintetica

Senti-ero

Crolli
di pendii
ai piedi
del sole
ingannano
le spoglie parole
dal forte
rumore
ed il fuoco
del monte
fa scendere l'acqua
dal cuore

Sprizzava gioia

La salute vien di notte
prendi un sano suono a sorte,
e vai via mio tormento,
la notte non respiro
l'aria del giorno
è allucinante eresia,
se spiro non è colpa mia,
quantunque io sia, salmastro
a dire il vero
ci sarei salito ancora sui
tuoi occhi di pantera nera
passamela la lingua lenta
cerbiatta mia dolce sentinella,
avvisami quando il mio sonno
svanirà da quella finestra,
aperta per tessere le ore liete
tra un gioco ed una reale morte.

Staccate dal gambo al momento giusto

Due sono le cose
meravigliose
di un pomeriggio
passato a caso
fra le tue
due rose.
Sperando nel vuoto
e già in viaggio
per dove
lasciavo la luna
alle spalle
aspirando dalle nuvole
tutte le mie
idee nuove.

Cado, ma tanto non c'è fondo

Quando nel letto il sapore del nulla è acido
e le ringhiere fatte a morsi con gli scarabocchi
scesi sulle palpebre nell’aspettare l’asciugarsi di pieghe amare,
in perpendicolare perfetta mi sentivo cadere

-ma tanto non c’è fondo-

allora pensavo: risalire

-polmoni ghirlande secche, occhi a sonaglio-

paragrafi aperti alla vita
il non senso arruffato sulle punte delle scarpe di clown bagnato
nello svegliarsi col mare addosso
pensare a quell’accavallarsi d’onde, e a quella strana poltiglia
di stelle spente
senza neanche una virgola bella in emersione pigra
poi su per le scale di levante
riprendermi tutto quello che mi appartiene
scendere nel garage
andare al lavoro

e la notte della perpendicolare perfetta
a restare sospesa
in attesa
forse.
 

the white Rose

 

Il bosco in quasi inverno - ch'è già Natale.

 
Sta al bosco una biblioteca colma.
Dice del vento che non saprebbe dove curvare i rami
se non vi trovasse consiglio: e per ciò sfoglia.
Non c’è sentiero per le corse d’aria
o quei pensieri d’acqua che fanno tanto mare per ogni chiglia d’astro;
parrebbero corsi ai fiumi
se lui potesse riposare sul prato
e intanto dice: tagliate,
ch'è già Natale.
 
Noi osservammo grati uno spartitraffico d’acciaio
e i catarifrangenti in vetta ai pali
e fummo cauti.
Ma cosa cambierebbe all’abete
se non secchezza in diversa luce
per questa chiusa gioia
ch'è già Natale?

 

 

Corsa immobile

La mia corsa immobile contro il tempo e lo spazio.
Per arrivare a te.
Ci sono quasi,
mi mancano due o tre nuvole per raggiungerti.
Sono arrivata finalmente nel nostro piccolo Eden.
Ci sei anche tu.
Fermati tempo, fermati spazio,
lasciami solo qualche battito del mio cuore
per perdermi ed annegare nel mare dei suoi occhi blu.
Fermati tempo, fermati spazio,
lasciami solo qualche respiro
per vivere solo un po' nel suo sorriso.
Fermati tempo, fermati spazio,
lasciami qui,
accanto al suo viso.
Ecco la mia corsa immobile contro il tempo e lo spazio.
Per arrivare a te.

Cose Così [istanti fuori]

Stupisce ancora l'eufonia
l'ala del respiro che odora di carezze
il ticchettio dell'acqua sui tetti
deliri riversati in tremori, istanti fuori
scorro, come fiume nella grondaia

[scopri le ginocchia, aprile un po']

Tento le falde più dense la notte
mela sospesa tra ciocche ribelli
scivolo nella gola della terra
la stessa brace che l’inferno

[dei miei colori sarà l'alba]

 

Manuela

E non ti sento più

Sento la tua voce nel vento
ma tu non ci sei
svanito lontano
Cerco un sospiro un palpito
nel silenzio del mio cuore
vago nel buio a mani tese
per non cadere giù
nel baratro dell’illusione
e mi ritrovo sempre qui
coi miei sogni impossibili
Una nuova melodia
ridesta i miei sensi mi piace
mi dà un  respiro nuovo
la seguo
e non ti sento più

Era un sogno

Renato è una persona gentilissima, disponibile sempre pronto ad aiutare tutti e... a portarci cioccolatini speciali per rallegrarci. 

Ti ha cercato
il vento mia musa
e ti vide in volto,
non aveva parole
eri con altri amori
poi smarrito
si perse nell’infinito
nel grande silenzio
dei cieli.
Il vento ha lasciato
solo polvere
fra le mie dita
e la mia voce
un eco lontano
e gente in riso.
Io non credo,
ricordo ieri
le tue ondate di luce,
io ci credo ancora.
Era solo un sogno.
domani rivedrò
il tuo sorriso fine.
 
           Renato Finotti
 

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