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c'è un senso

Che senso ha il senso
se i sensi non sono in sintonia,
i sensi che sento sentono i tuoi sensi
sensazioni sensazionali ...
sembrano senza senso...
senza sentire ciò che senti
io sento i tuoi sensi.
Un senso è sentire te senza te
e sentire con te
è un'altro senso,
non ha senso sentire te
senza sentire il tuo senso.

InsOmnia

 
 
Questo amore...
che non mi fà dormire,
non mi lascia riposare un momento
se non esausta mi sento...
crollare.
 
Il mondo non dorme,
dice il mio cuore...
non perdere tempo,
respira il sapore,
assaggia il colore,
bevi l'odore,
tutto si fonde e si confonde
ma porterò un ricordo in un'altra vita
che non sia solo dolore.
 

Anno (nuovo)...

Arrivi,
appena appena,
abbagliando abbondanti acrobazie,
additando apposta ad alcuni affanni.
Abile adescatore,
affiderai, ancora adolescente,
afrodisiaci auspici
ad avide autrici,
appena avrai allocato
ampi addii...
Amico alquanto apprensivo,
avrai, alfine, armoniosamente
abbellito amari altari,
allorquando assicurerai
ambigue avversità.
ad autonome azioni.
 
 

Cin Cin

Che senso ha augurarsi un anno diverso,
nuovo, migliore che sappia come amare
quando vedi la vita scappare dalle mani
come sabbia serrata inutilmente in pugno?

Mentre chi conta i granelli di sabbia rimasti
dopo le ingiurie della stupidità del mondo
che crede ancora alle ipocrisie del potere,
io brindo con il mio bicchiere d’assenzio.

cin cin…
 

Sputammo l'inverno

Sputammo l'inverno
che c'era poca neve
e gli idranti erano pronti.

Sputammo l'inverno
spaccandoci i denti
sopra la foto di Mao
e gli occhi di Ho Chi Min.

E qualcuno sparava alle rondini
dai tetti delle fabbriche occupate
mentre di rosse bandiere
erano i nostri cortei
prima dello scontro
di sangue e fiele.

Raccogliemmo i nostri cuori
amanti perversi
ragazzi con la bocca da latte
che sapeva di molotov e utopia.

Alla fine sputammo l'inverno
con un disco di Bob Dylan
e la minigonna di lei
che ondeggia da fare paura
nella casa psichedelica
alla fine dell'ultima rivoluzione

Il mazzo di chiavi

mani impazienti davanti alla tastiera
attendono il via per libere scorribande
mentre il pensiero volge ormai alla sera
il cuore ansima, l’affanno è molto grande

anima persa che attendi fiduciosa
il vuoto è stato colmato, l’otre è pieno
limpida è ormai la visione di ogni cosa
nel tuo cammino è tornato il sereno

il tempo padrone delle chiavi di casa
mi ha ceduto un duplicato a caro prezzo
le ho prese a nolo come ogni altra cosa
che circonda la mia vita ormai da un pezzo

ora gingillo questo importante cimelio
mi illudo di esser padrone del mio tempo
non mi accorgo di aver preso un abbaglio
se varco quella porta, non c’è più scampo
 

Al nuovo anno...

 
Ciò che il cuore non osa
è battere ancora per non disturbarti...
 
Trattenere un pensiero ancora da dedicare
gestire un'emozione che ormai amore non è...
 
Ora tu libera di andare ove il cammino è più lieve
e come pane donarti dove anima non troverai...
 
Nei giochi semplici e nelle vuote parole
disarmonia di sensazioni aride lasciate e perdute...
 
Non più lacrime oramai ma solo finte serenità
non più sofferenze nel tuo cuore non c'è più amore..
 
Alzo il bicchire e brindo a questo nuovo anno
al nuovo sole che timido riscalda un giorno vuoto...
 
All'amarezza dei rmorsi e al rimpianto
Al tempo perduto che non tornera' piu'...
 
Atlantis...

Anno Nuovo

 
Il pettirosso d'inverno
 
Aspergo il mio corpo delle tue mani
in quest'oggi di soave,  ferma promessa

Ha il petto macchiato il pettirosso qua fuori
Lo guardo e m'immergo nella tenerezza profonda
Perle nere e vivaci i suoi piccoli occhi per me

 
 

Concerto a Firenze

Ho cavalcato la mezzanotte sotto la pioggia torrenziale in piazza a Firenze, per assistere ad un concerto. Niente di eccezionale, solo un tentativo di tuffo nella vita trascorsa, un finto giovane che si muoveva a ritmo di soul e rock e classica. Ma, ad ogni frusciare di impermeabile o urtar d'ombrello, lesto un pensiero veniva a te, quasi fosse possibile un incontro. E, sorridendomi, fantasticavo di questa assoluta impossibilità di averti, lì con me. La pioggia, ancorché fastidiosa, la faceva da romantica ruffiana, come quando inzuppandomi alquanto, non frenava mai i miei bollenti spiriti e sotto quel portone aspettavo chi, in fondo, non è venuta mai. E sotto l'acqua fredda che non lavava nulla, di quando in quando, la mia attenzione veniva risucchiata da incerti alieni dalla pelle scura, presenti e senza ripari, a bere suoni, luci laser e vapori chimici ma, non sostavamo mai più di qualche minuto e allora compresi che volevano esserci, erano tanti, più che ascoltare gustare o soltanto vedere. Ma, torna, irrimediabilmente a te ,il pensiero, specialmente durante i pezzi più melodici e immaginavo stringerti a me, nel cavo del mio trench, protetta da braccia vogliose di contatto e tu a reggere l'ombrello, sorridente e felice di questa incongruente performance estemporanea, per entrambi. Non c'è stato, non poteva, quindi ho accarezzato la mia solitudine, con una certa - libera - consapevolezza che, in definitiva, io c'ero.

Risveglio d'incanto

I caldi manti che i sogni
questa notte mi hanno donato
sudano ancora del profumo del tempo
magiche lezioni di canto, fuochi sagomati

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