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ombre

fumò hashish di contrabbando
misto a tabacco biondo
il grigio le scuoiò i polmoni
squagliandole il cervello

 

poi furono ombre
capovolte leggi di natura
spreco di mimose
sull'altare del cielo
e la luna
un' ostia senza bocca
buttata sul selciato

L'ospite

Ho visto villaggi
d'oggi
con porte
sol fatte di vento
e soffitti
fitti
d'inarcate accoglienze
per l'anima ch'entra
sorridente ed un niente
porta e niente si prende
colorita o sbiadita
benvenuta e gradita
dove è solo l'amore
a riempir ogni mano
di quell'unica razza
che è la razza umana

 

Melodramma 1 - Flamenco

 No, caro signore
- dissi
lei si sbaglia:
non è di passionalità che sto parlando
- quella è cosa da ballerine di flamenco
e io ahimé non ho il physique du role -
ma di passione.
E mi voltai
scuotendo i lunghi capelli neri
 
Fuori era notte
e silenzio
di strade deserte.
Le luci dei lampioni
movevano i loro cerchi
alle falene in amore.
 

sssooooffffiiiiiaaaaa

fruscian le fronde
va tra frasche fresche
nel buio del bosco
sopra umidi afrori.
e profumi muschiati
esalano quando soffia
la brezza notturna
e s'apre la volva a nuova
vellutata cuticola
fresca di nascita.
 

Granelli di sabbia

Granelli di sabbia dorata
ancora dispersi tra le lenzuola
sfatte da abbracci e carezze
amplessi esasperati e dolcissimi
salmastro sulla mia pelle
arsa dal sole e dai tuoi baci
chiudo gli occhi e ti vedo qui
abbandonato con me tra i cuscini
colorati soffici accoglienti
del nostro amore disperato
e adesso su questo talamo spoglio
cerco risposte ai miei dubbi
e alle mie inquietudini.

Cose Così [di sangue, direi]

Infilerò l'indice al centro di quest'amore così da vedere il sangue colarmi dal dito al palmo, al polso, e con uno straccio di stoffa sfilettato farò un bracciale unico.
 
Voglio vederlo ansimare, trascinarsi a raggiungere mani, obbligate a raccoglierlo.
 
Rubate le rose,
le spoglio di tutto,
infilo le spine sulle gengive arrese al dolore.
Non parlo, non guardo, mi astengo:

non sento al di fuori di me.

 
Galleggiando, ostile, tra i se e i però, questo malessere mi sa a memoria, che colore avrà?
 
Il tacco dello stivale sembra un ago grosso, serve a ferire. Morire.
 
Abrade ogni memoria delusa, il pensarti. Si ricompone la rosa in una camicia da sbottonare. 
 
Potessi entrarti sotto i denti e farmi masticare, mischiarmi alla saliva e farmi deglutire. 
 
Ah se potessi fare.
                                    Rifare.
 
 
[Vieni qui, piccolina]
Manuela

Letto

Riposo...riposo...riposo...
Senza voce cullo emozioni vergate
dal sangue di un amore che
ancora deve sbocciare...
Costrizioni ingenue come
sorrisi riluccicano senza  darmi tempo...
e in esse odorano patimenti
strasbordanti di te...
In questo covo  odorante
amo vederti esangue dopo il
mutevole deviatoio di sospiri e
lacrime corpose d'amore...
Resto là, ancora ancorato al silenzio
di un lamento di cui non oso staccarmi...
Deh...Lingua senza decisione mi darà
il tuo bisogno e di nuovo l'incontro
si sancirà del suo intento sul nostro covile...

Underground

Underground... una calca impressionante! Una popolazione multietnica, variopinta, veloce, sfrecciante, ma nel suo insieme apatica. Il mio olfatto stuzzicato da un’infinità di odori gradevoli e meno. Si può riuscire a delineare com’è una persona anche da questo semplice movimento di inspirazione dell’aria e di decodifica degli odori. Così a breve ti appare il tipo o la tipa, la qualità del profumo o la dozzinalità del deodorante più economico, l’olezzo della pelle non lavata, la stiratura del colletto della camicia, il colore della stoffa del cappotto o dei giacconi. E non è tanto ricercare una corrispondenza fra odori, colori e censo di appartenenza, ma è un voler indagare più che altro sul “come” quella persona si presenti al nuovo giorno e ai contatti che si susseguiranno. Mi piace questo gioco di specchi, che faccio, ma tengo per me.

Carezza

Quanto male può fare una carezza
se non è data con amore.
Graffi indelebili lascia sulla pelle

e ferite profonde sul cuore.

La falena

tic toc tac
la notturna bussa batte
contro il vetro
rapida intorno vola e
tac toc tic
riprova l'altro lato
senza tema
non si posa che scotta
toc toc toc
di nuovo ancora scende
invano sale e riprova
nel vorticar dell'ale
tic tic tic
più sottile il paralume
più brillante la luce
più caldo bruciante
tac...
brusco un lampo
attraversa la fiammella
tic
batte sul piede del lume
stecchita.

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