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E' tempo di acquerello.

schiacciato tra due toni di blu prepotente
il rosso del cuore si fa viola per lo sforzo
cianotico è il respiro del grigio dei polmoni
il nerofumo di un’anima in disuso fuoriesce
da una bocca spalancata ad urlare il silenzio
 
eppure primavera incombe e vorrebbe
toni gentili, tinte pastello e acquerelli delicati
sentimenti lievi e soffici veleggiare il cuore
verso azzurri cieli puntati di batuffoli bianchi
e l’anima sorridente plauderebbe al bel dipinto
 
così vorrei fosse questo momento dove i colori
hanno l’aggressività e la forza di un Van Gogh
crudi e incombenti violentano, mi tolgono respiro
bruciano gli ultimi fuochi dell’anima in attesa
e sibilando pezzi di cuore cercano nuovo ritmo
 
da tempo la tela che ho davanti è strappata
l’apatia ha vinto, mi ha tolto di mano i pennelli
una tavolozza a me sconosciuta e mai gradita
ferisce e imbratta con violenza di forti colori
il trascorrere plumbeo di queste ultime giornate
 
appenderò queste tele ferite al muro dei ricordi
rimarranno lassù, volgari ricettacoli di polvere
tutto è pronto anche la nuova, gentile tavolozza
attende tele vergini per riempire con dolcezza
di colori acquerello l’arrivo della primavera
 
l’anima sta cercando la cornice adatta
 

Pescatore

5748843[1]
   (foto di Diego Rocco)
Capo chino nel tramonto
le dita antiche di sabbia e sale
a liberar mute speranze
impigliate
tra i nodi della vita
come  frantumate conchiglie
sgretolate dal tempo.
All’orizzonte
solitario
un biancheggiar di gabbiani.

Quel teschio anch'esso un tempo ebbe una lingua

Almeno ...

Almeno domatore di pulci
per passar da questo mondo
non con mani abili indolenti
nelle tasche solo a nasconderle.
O star a bocca aperta e tacita
come finestra spenta su
labbra pendule sporgenti
a balcone per sgocciolare
solo pioggia e risciacqui.
Fare passi anche corti
o saltelli di passero
uno dietro l'altro fino
a che lasci un'orma
anche appena percettibile
solo per l'anima tua finitima
della consapevolezza di
essere, esserci stato, almeno.

un bugiardo

 
 
Perchè ti vedo bella
solo quando te ne stai andando?
E mi accendo e suono

Nulla

Nulla
tranne l’assenza
di frivole parole
scorrenti
in questo torrente
indifferente al freddo
d’una mente scrivente

Ricordi a colori

Collane di perline colorate
lunghe fino a carezzarti i fianchi
ondeggiano ad ogni passo di danza
tra i fiori che più ami
a piedi nudi
si solleva la gonna leggera
evanescente rosa pallido
al ritmo della musica
che ti porta lontano.
Quelle note le senti ancora lì
imbrigliate nella tua testa
nei sospiri sommessi
e ripeti quei versi a voce bassa
gli occhi chiusi
col sorriso nel cuore.

Letto Veneziano

 

Come sogno

Ed era apparso di notte come in sogno
tra sospiri ed affanni, desideri e speranze.
E come tale svanì al volgere del giorno
portando nuova tenebra nel cuore di un'anima errante.
 
AlexisPainting© She's Waiting at Sunset, details, 2010
 
Alexis
02.03.2010

Il "pullover".

Nei vinchi intrecciati
si srotolano si intrecciano
fili multicolori lanosi
dai gomitoli di avanzi e
s'inerpicano dondolando
anche il gatto eccitando.
Su per gonne lunghe scure
convogliati da un mignolo
sollevato appena a incanalarsi
lenti nel ticchettio di due
lucidi ferri aguzzi e lunghi
che li raccolgono maglia
dietro maglia per ore e giorni.
Prendono forma e dimensione
in rinato povero coloratissimo
e s' incigna fiero il dì di festa
alle undici nella collegiata
tra i sorrisi di chi sa da sempre
chi impara e ricorderà chi
e come precorse "missoni".
 

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