Scritto da © Franco Pucci - Mer, 14/03/2012 - 08:57
Non è uno zefiro gentile
quello che preme le spalle stasera
e affretta i passi sotto i portici.
Racconta l’antica storia del mare
sui volti terracotta dei pescatori,
sibila tra nasse stese ad asciugare.
[non mettermi fretta, ho capito
torno a casa, ecco, giro l’angolo]
No, non è uno zefiro gentile.
Mentre la calle muore nel canale
folate irose bucano come spine.
Il vento ha accartocciato la notte
dai lembi briciole di stelle fuggono
e il cielo pare avere il morbillo.
[gocce di luce giocano a gibigiana
sulla carta argentata della laguna]
Zo de cale, il vento è magia.
*(giù per la calle)
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