Scritto da © woodenship - Gio, 31/07/2014 - 13:47
Del latte solare ha il biancore/ alba tagliuzzata da svolazzi
intanto che sferruzza il pantografo col filo aereo
scampanella e sferraglia sordo il tram/ alla fermata arrestandosi brusco:
chi ne scende e chi l'abborda/ confusione ordinata ch'è lavorativa
fusione di volti e corpi ancora sudaticci in sonno
annaspano spingendo lontano con le mani
affollarsi di visioni appannate notturne in coda
benchè sia giorno di chiacchiere estorte
che è dal silenzio/ sembra che dicano gli occhi
che si nasce/ il più delle volte piangendo
di quel pianto che è rumore più silenzioso del non detto
regione in cui ci si ritrova e perde/ per vie linfatiche
dai colli protesi nello sforzo e dai polsi
tese vene dalle mani sempre ai supporti appese
chè la vettura riparte improvvida
e non c'è fede che tenga: ci si schianta
opaccizzati d'imbarazzo e d'un soffio
ballerini sul cavo teso nel vuoto
scaricatori di poesie dai bastimenti di nuvole...
Ancora si ferma il tram d'un botto
è rosso il semaforo/matura l'estate
rimandato l'impatto: nevischia
fitto dai tigli e dai pioppi sullo spartitraffico del viale
intercapedine tra due mondi/ porto di grigie ombre e nebbie
mera illusione di una dimensione altra
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