Scritto da © woodenship - Mar, 01/10/2019 - 15:10
Vero è che al supermercato fa freddo
nel corridoio dei surgelati stando.
Sono freddi in gastronomia anche i piatti
pronti: indigesti, li senti con dita
raggelate rapprese ai vassoi, freddi
come i sorrisi alle casse. Lo so
sembrerà bizzarro: sì di fragile
salute, amarlo pure se letale
questo freddo, brivido impersonale
che ti si arrampica su per la schiena;
fa sì che, suggerendo brina, arrivi
alito condensato alle tue labbra.
Alla cassa tu che digiti perle
lumìe dai codici a barre di merci.
Tra te e me, uno scontrino salta in lungo
correndo parallelo nastro bianco
fin sulla mia mano incoerente estrema:
il conto ha saldato col cuore vivo
tingendoti di rosso sangue le unghia
già sapendo che non esiste resto.
L'amore spicciolo non si concede
più di tanto: latitando nicchia
rincantucciato, acconciandosi serio
alla bisogna, per quanto ci riesca
miope, nel mantenere distanza
mai a sufficienza giusta, con la vita
vissuta amore col sole negli occhi.
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