Scritto da © voceperduta - Ven, 02/05/2014 - 00:54
Genova di petroliera,
struggimento, scogliera.
(Litania-G.Caproni)
Del brusco andamento di
onde loquaci, mi solletica il
vapore dello scafo legato
ai fondali di Nervi.
Secco il ritmo delle passeggiate,
e tra i respiri di sciarpe obbligate,
non c'è muro a dividere gli occhi
dalla marea che imprime i suoi
vagiti.
Al riparo sotto una conca vestita
di lucerne, un volto invecchiato di
costa mi scruta con svagata intensità;
“Ti nun sei zeneize, no?”
Accompagno gli odori della fragile
pesca, sino al limite nuovo di una
strada che scorre in salita.
Corse all'aperto, se precipita la pioggia
ci scaldiamo come ogni Novembre,
andando più veloci sino alla torre che
echeggia di paglie fumanti.
Lì, come sulla sommità di una balaustra
antica, il mio sguardo è già perso nelle
fenditure dei gabbiani, nel saliscendi
senza fretta di chi si appisola tra le faglie
del muretto guardiano.
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