Scritto da © voceperduta - Lun, 23/03/2015 - 23:08
Sgambettano le mura
su assetti improvvisati;
il piano è un lavorìo
di stinchi infervorati.
Palestra per matrioske
scomposte sul divano;
si sentono i cosciotti
fiaccare un'altra mano.
La rhumba della moglie
su un lembo di scalini;
fortuna lui è al lavoro,
distratti i suoi bambini.
Un zoccolo indurito
frantuma cento chiodi;
pensione sfaccendata
su seni lisci e sodi.
Magnesio per la figlia
intenta giù a studiare;
il selfie la corteggia,
con tacchi da sturbare.
Miseria di una vacca!
Bel posto inospitale,
giaciglio senz'anfratti;
del resto son vicini,
sebbene siano ratti.
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