Scritto da © voceperduta - Mer, 01/10/2014 - 12:14
Rumori di facce inclinate
a disporre del siero di giorni
ormai andati.
Anche tu, Voce, che tanto
parlasti per vocazione, o solo
per sparute facezie, ritrovi
lo smilzo rimpallo delle ore
legate a una buca più stretta.
Non vorresti steccare ancora,
ora che la paura è fantasma
che circola in strada aperta,
agli incroci saltuari di battaglie
sofferte, come fremito di donna
in un velario d'assenza.
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