Scritto da © voceperduta - Mer, 05/02/2014 - 12:09
"Abbracciami di un amore nuovo
che non pesa le distanze
che sibila sottono e non pronuncia
alcuna sentenza."
A lungo ti ho vista stenderti
fra i cristalli di un oceano mercificato,
dove scorrono elogi sbracati, e
squali scarmigliati rimpolpano le
andature.
Nel riso appiattito di ogni tua
bracciata, vi ho guardato dentro,
e ogni carico traspariva di fatica,
al lungo richiamo della corrente
sfrontata.
Ti sei fermata, perché, dopotutto,
eri incline ai pomeriggi in sordina,
nascosta nelle lente urgenze del
quotidiano, a riprovare canzoni
che singhiozzavi alla chitarra.
Devo essere spuntato anch'io,
da qualche parte, in quell'armonia
sfalsata al Do, fra le tue unghia
cenerine, mentre le rinfrescavi
con pizzichi tramati di nostalgia.
"Abbracciami di un amore nuovo
che non pesa le distanze
che sibila sottotono e non pronuncia
alcuna sentenza."
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