Scritto da © voceperduta - Gio, 28/01/2016 - 12:55
Sei tu, che tra le piaghe di fango
volteggi le falangi, come lauti
steli da cui cresce la voluttà
del frutto.
Ogni lago ha i tuoi sostegni,
quei colori nati puri, tra le
zattere del sole.
Nell'appiglio della sera
vai colmando i lineamenti
con vigore di lune brevi
mentre placa il tuo nitore.
Ogni salto, madre, i ricordi
ancora vasti, rinverdiscono
nel serto delle dita tese
e stanche.
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