Scritto da © voceperduta - Ven, 25/04/2014 - 23:05
Il fuoco è folgore già consumata,
ancor prima di segnare le spunte
sul calendario.
Nelle mani un esiguo saluto,
evanescente singulto di riunioni
tra accrediti e scaffali.
Baba -Jaga ha il viso narcolettico e
paffuto, di chi se ne sta seduto su una
biblica scrivania; rincorre le anime
con l'anatema delle valutazioni, dei
semestri in negativo andante, eccezion
fatta per quei talenti che hanno il culo
di un narciso parlante.
La favola delle mutazioni di uomini,
prosegue col “c'era una volta...” la leggenda
del successo, il cappio della competizione,
sedute high-cost di meditazione, ed altri stratagemmi
per imbonirsi la strega al timone della barca.
Il teschio torna a casa martoriando la bambola
di lino, che una figlia sempre docile, gli fa
trovare su un divano di cerata scolorita.
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