Scritto da © voceperduta - Ven, 24/01/2014 - 16:02
I bambini ti hanno preso per mano,
e piantato le strisce nel diario
sformato.
Non c'è chi ti fa da mangiare
attraverso lo spettro di luci che
assorbe i ritagli invenduti.
E' ancora una nuvoletta stanca,
quella che sfronda sul capo di
Herb, il novello boy-scout.
Somiglia a te, quando accettavi
di far parlare le pigne coi pochi
centesimi rivoltati per strada.
Nella piazza antistante il giardino,
hai messo una donna ferita che
urla ai passanti di farla finita.
Un tocco di ruvido arancio
sul tramonto che sfibra la quiete
del Quartiere Celeste.
I tuoi figli si sono addormentati
anzitempo sul tappeto sciupato.
Ne sfumi le guance rosso
ciliegia, sopra un albero aperto
ai fremiti di un'aquila corrucciata.
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