Scritto da © voceperduta - Ven, 18/04/2014 - 20:20
Nel vuoto di un fragore variamente esteso,
la traccia di punti-parole, levigata con
un lieve sentore di freccia.
Le dita non temono i contrari, né il tono
frastornante di voci raggrumate.
Raggiungere in un rigo la poesia del
sentimento, scalfendo le matrici del pianto,
delle risa, in un gioco d'interfacce, da cui
soltanto gli occhi, mete ancora indefinite,
si lasciano escludere, per tornare infine
a brillare come dischi lucenti.
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