Scritto da © ariele57 - Gio, 18/02/2010 - 21:03
nell'effusione contorta del tempo presente
i lupi stanano ossa.
s'illanguidiscono i verbi passati
cosciente rimpianto
e nel conteggio dei raggi
si spaccano le nubi,
si riaprono le cascate
sul vecchio abecedario.
scomposto non m'aggancio più
per ricomporre concetti,
non ho più virgole.
allora ululo,
il suono è rauco,
Pin ...
ritorna a me.
ti avevo dato la pausa,
conscio del libero arbitrio
sei andato
con la tua lunga e mirata vista
verso l'orizzonte.
ma ,mi ha morso le tarantola
travaso nervosa ansia
e verso una ferita nella tristezza,
sprofondo
assorbendo il mio istinto
scivolo.
ho riaperto la faglia
ed il mio mare non ho più resa .
imploro il tuo ritorno,
qua in bonaccia e assenza di sole
stanno ferme le onde
su coperta grigia.
paventa il ventomaestro
uno scoprir di tumuli
e fa tam tam d'angoscia,
soffia messaggero mascherato,soffia
per farti voltare il dorso d'oriente.
tu ritorni con la mano sul cuore
e una piuma intrisa d'amore
e volerai per ridarmi forza,
una nuova trama d'innocenza e saggezza.
nascerà cosi a quattro mani .
sui pezzi del vecchio manuale
metterò miele di pronto intervento,
per rendere il giallo dei fogli
un restauro doc.
rimango si
impalpabile cipria
e starnutisco in attesa
»
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