Scritto da © fabiomartini - Mer, 20/01/2010 - 22:19
Conosco il mio cuore
le sue pulsazioni
i lunghi solchi del viso
il suono degli anni
di cui sono intriso
eppure gli anni
li ho suonati pensavo
a piene mani
l’ho suonati pensavo…
A dieci anni ne volevo trenta
oggi che ne ho mille
ne vorrei tre... e passeggio
con le mani in tasca
passeggio tra fusti piegati
e linfa che sgoccia
come melanconia
di un sentiero
senz’altro l’unico
sul quale contare
…che una volta pensai
ora mi fermo…
La casa sulla strada
ne conoscevo
ogni centimetro di muro
oggi a volte non so neppure
il metro da cui sfuggire.
Povero sogno il mio
l’infranto sogno …il mio.
E pover’uomo a volte ...io.
Eppure sono qui ancora
nel mio vestito buono
pulito come un bimbo
percorro la poca via che riconosco
se potessi ricominciare
che il diavolo mi facesse
l’offerta
…sarei lì ad ascoltarlo.
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